07/08/2016 22:07
LAROMA24.IT (Gabriele Conflitti) – Nel turbinio di mercato che ha sempre caratterizzato le estati giallorosse negli ultimi anni, il reparto che maggiormente è stato toccato da modifiche strutturali è stata la difesa. Thomas Vermaelen è solo l’ultimo dei ben 16 calciatori acquistati dall’attuale proprietà americana nel ruolo di difensore centrale, quello che ha visto il maggior numero di interpreti diversi nell’ultimo lustro. Il belga è dunque l’ultimo arrivato per cercare di risolvere i problemi cronici nelle retrovie giallorosse a pochi giorni dal preliminare di Champions League e dall’inizio di un campionato che vede ancora una volta la Roma costretta a inseguire la Juventus.
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1. GABRIEL HEINZE
Il primo difensore a varcare la nuova soglia a stelle e strisce di Trigoria fu Gabriel Heinze, roccioso difensore argentino con anni di onorata carriera alle spalle, arrivato a parametro zero dopo il mancato rinnovo di contratto con l’Olympique Marsiglia. La sua esperienza in giallorosso è durata solo un anno, al termine del quale ha deciso di tornare in patria tra le fila del Newell’s Old Boys, non lasciando certo una traccia indelebile nella memoria del club giallorosso.
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2. SIMON KJAER
Arrivato in prestito oneroso a 3 milioni di euro dal Wolsfburg, il danese fu scelto per comporre insieme al sopracitato Heinze la coppia difensiva della Roma di Luis Enrique. I risultati furono tutt’altro che esaltanti e convinsero la dirigenza ad optare per altre soluzioni: al termine della stagione 2011/2012 il centrale fu rispedito al mittente.
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3. LEANDRO CASTAN
Con l’arrivo del brasiliano nel luglio 2012 le cose cominciarono a prendere una piega diversa: pagato 5 milioni dal Corinthians, dal quale arrivava fresco di titolo di campione della Libertadores, Leandro Castan mostrò subito di possedere tutte le caratteristiche del difensore di qualità ma fu pesantemente condizionato dalle incomprensioni con l’allenatore Zdenek Zeman. L’arrivo di Garcia sancì il suo exploit come uno dei difensori migliori in circolazione nel nostro campionato prima del brusco stop legato alla rimozione di un cavernoma al cervelletto che lo ha tenuto fermo per più di un anno.
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4. MARQUINHOS
Appena un mese dopo Castan i giallorossi perfezionarono con il Corinthians l’acquisto di un altro difensore centrale: si trattava di Marquinhos, annunciato come uno dei migliori prospetti del calcio mondiale e pagato appena 4 milioni. Il ragazzino ci mise pochissimo a confermare le voci sul suo conto al punto da suscitare l’interesse del Paris Saint-Germain; il club parigino lo strappò alla Roma sborsando ben 31,4 milioni di euro, permettendo ai giallorossi di far segnare una delle migliori plusvalenze della gestione americana.
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Nella travagliata estate 2013 la Roma decise che era giunto il momento di cambiare l’approccio sul mercato: messo da parte per un momento il progetto giovani, a Trigoria si decise di investire su giocatori dalla capacità di resa immediata. Per questo motivo i giallorossi versarono nelle casse dell’Udinese 13,5 milioni di euro (più la metà dei cartellini di Verre e Nico Lopez) per aggiudicarsi Mehdi Benatia. L’intesa del marocchino con Castan fu impressionante ed è ancora impressa nella memoria dei tifosi romanisti, rimasti orfani di un centrale di tale livello. Come accaduto per altri colleghi, anche la sua esperienza nella capitale durò appena un anno: le beghe fra Pallotta e il procuratore del calciatore spinsero il club a cederlo al Bayern Monaco, che lo pagò 26 milioni più 4 di bonus.
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6. RAFAEL TOLOI
Nel gennaio 2014, in piena corsa per il titolo contro la Juventus, la Roma decise di rinforzare la retroguardia portando nella capitale Rafael Toloi, centrale difensivo proveniente dal San Paolo scelto per sostituire Nicolas Burdisso, che nello stesso periodo si era accasato al Genoa. Con un esborso economico di appena 500.000 euro i giallorossi si garantirono le sue prestazioni per sei mesi, al termine dei quali si decise di non investire ulteriore denaro per confermarlo in rosa.
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7. DAVIDE ASTORI
La partenza di Benatia costrinse la Roma a muoversi pesantemente sul mercato difensivo dell’estate 2014, portando alla corte di Rudi Garcia ben tre elementi. Il primo di questi fu Davide Astori, centrale mancino in orbita nazionale, per cui il club capitolino versò 2 milioni di euro per il prestito nelle casse del Cagliari. Nonostante un buon inizio, le prestazioni di Astori andarono calando col passare della stagione (in parallelo a quelle di tutta la squadra) al punto da spingere la Roma a non esercitare il diritto di riscatto di 8 milioni di euro. Il lombardo resterà negli Annales del calcio giallorosso per la rete siglata al Friuli contro l’Udinese, la prima e unica al mondo per cui furono scomodati discorsi sulla parallasse.
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8. KOSTAS MANOLAS
Rimasti orfani di Benatia, i giallorossi decisero di assicurarsi un importante prospetto del calcio europeo messosi in mostra durante i mondiali di Brasile 2014. Fu così che il club di Pallotta acquistò Kostas Manolas dall’Olympiakos a fronte di un corrispettivo di 13 milioni di euro più 2 legati ai bonus. Il rendimento del greco permise ai tifosi di dimenticare, o almeno affievolire, il dispiacere legato alla partenza del marocchino. Ad oggi Manolas è la colonna portante della difesa giallorossa e Luciano Spalletti ha recentemente ribadito la sua importanza nello scacchiere tattico romanista.
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9. MAPOU YANGA-MBIWA
Agli sgoccioli della sessione estiva 2014 arrivò dal Newcastle anche Mapou Yanga-Mbiwa, pagato 7.7 milioni di euro. Quello del francese non fu certo un acquisto in grado di accendere l’entusiasmo dei tifosi, anche perché mai si pensava che il roccioso centrale di origini centrafricane avrebbe dovuto sostituire il lungodegente Castan. Seguendo quella che appare ormai una consuetudine, anche lui lasciò la Roma dopo appena un anno, accasandosi al Lione per 10 milioni di euro. Il calcio però è fatto di attimi, e a Mapou ne è bastato solo uno per entrare una volta e per sempre nel cuore di tutti i tifosi romanisti: al minuto 85 del derby che avrebbe assegnato un posto diretto alla Champions League il difensore, raccogliendo un cross su punizione di Pjanic, pizzica il pallone con la testa quel tanto che basta per battere Marchetti e far esplodere di gioia la Curva Sud.
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10. NICOLÁS SPOLLI
In una delle campagne acquisti invernali peggiori del mercato giallorosso arrivò proprio in extremis dal Catania Nicolas Spolli. L’argentino collezionò appena una presenza con la maglia della Roma, all’ultima giornata del campionato 2014/2016 contro il Palermo, partita nella quale causò anche un rigore.
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11. ANTONIO RÜDIGER
Servono muscoli e forza fisica da affiancare a Manolas, ed è per questo che la Roma strappa allo Stoccarda Antonio Ruediger, individuato da Sabatini come profilo ideale. Dopo un primo periodo di ambientamento nel nostro campionato, con prestazioni altalenanti anche a causa della ripresa da un infortunio al ginocchio, il tedesco diventa uno dei punti fermi della retroguardia spallettiana, trovando col compagno di reparto greco un’intesa perfetta, spezzata dal grave infortunio in ritiro della Germania riportato lo scorso giugno.
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12. NORBERT GYOMBER
Sei mesi dopo Spolli, sempre dal Catania, la Roma portò fra le sue fila anche Norbert Gyomber pagandolo 1,5 milioni di euro. Impiegato col contagocce da Rudi Garcia che da Luciano Spalletti, lo slovacco ha però colpito il tecnico toscano per l’abnegazione messa a disposizione per squadra e compagni, terminando addirittura il match al Mapei Stadium contro il Sassuolo con la testa fasciata e un dito del piede rotto. Non è ancora sicura la sua permanenza nella capitale anche per il prossimo anno, ma i tifosi della Roma lo hanno eletto beniamino nel corso dell’ultimo ritiro di Pinzolo, inventando un coro a lui dedicato sulle note del tormentone Ymca.
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13. ERVIN ZUKANOVIC
Le difficoltà difensive ricorrenti, emerse tanto durante la gestione Garcia quanto quella Spalletti, hanno spinto i giallorossi a prelevare Ervin Zukanovic dalla Sampdoria durante l’ultimo mercato invernale. Una manciata di presenze senza sfigurare prima di accasarsi a titolo definitivo all’Atalanta.
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14. JUAN JESUS
Inseguito per almeno un anno e mezzo da Walter Sabatini, nel corso dell’attuale sessione di mercato il brasiliano ha lasciato l’Inter, accasandosi alla Roma per circa 10 milioni di euro. Scelto per la sua abilità nel giocare anche sulla fascia sinistra, il brasiliano ha lavorato duramente e a lungo con Spalletti, che molto probabilmente punterà su di lui nella doppia sfida contro il Porto.
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15. FEDERICO FAZIO
Trattativa lampo chiusa a 4 milioni di euro e riuscita anche grazie alla mediazione di Franco Baldini, l’argentino ex Siviglia lascia il Tottenham per unirsi alla Roma. Forte fisicamente e con alle spalle un bel bagaglio di esperienza, Fazio si metterà da subito a disposizione di mister Spalletti per scalare le gerarchie difensive che al momento lo vedono nelle retrovie.
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16. THOMAS VERMAELEN
Forza fisica, velocità e piede sinistro più che educato al servizio di un reparto che ha un disperato bisogno di stabilità dopo diverse stagioni sulle montagne russe. Thomas Vermaelen arriva alla Roma dal Barcellona, dove ha collezionato più presenze in infermeria che in campo negli ultimi due anni. Spalletti è però pienamente convinto del valore del calciatore ed è pronto a renderlo uno dei pilastri della sua retroguardia negli anni a venire.