I 12 main sponsor accostati alla Roma americana. Ma da 1598 giorni la maglia è vuota
10/10/2017 18:29
LAROMA24.IT - Nel 2011, quando la Roma diventava americana, dai banchi dell'alta finanza a quelli dell'alimentari di quartiere, tutti erano pronti a scommettere che la veste del club avrebbe ottenuto griffe internazionali. Fortunatamente, le agenzie di betting hanno salvato i patrimoni dei romanisti tenendo per sé le quote. Le divise Nike hanno ricalcato l'immaginario popolare, come l'elenco di account social nelle varie lingue, ma i progetti si sono fatti paradosso sul tema del main sponsor, assente dall'ultima gara del 2012/13, di fine maggio. Da quel giorno, ci siamo svegliati altre 1598 volte trovando sempre la maglia splendidamente immacolata ma malinconicamente vuota, per le necessità del calcio del nuovo millennio.
Negli oltre 4 anni trascorsi, il settore giovanile ha trovato in "Linkem" il proprio marchio di sponsorizzazione mentre la prima squadra ha riempito il vuoto saltuariamente con "Roma Cares", presunti auguri cinesi, Sky Sport e Acqua Fiuggi. Nel frattempo, però, manciate di marchi sono stati accostati alla Roma. Eccoli:
- TURKISH AIRLINES - E' l'estate del 2015, a Fiumicino il traffico è andato in tilt per accogliere trionfalmente Edin Dzeko, il grande colpo di mercato. Proprio dall'aeroporto romano, sembra ormai in dirittura d'arrivo il nuovo marchio da apporre sulla maglia: la compagnia aerea che in quel periodo ha aperto il nuovo scalo nella capitale. Si racconta di viaggi in Turchia di Zanzi, accordi raggiunti dopo lunghe trattative sulla base di circa 7 milioni di euro l'anno più bonus. Dzeko, ora, è alla terza stagione alla Roma ma sulla sua maglia campeggiano ancora solo loghi societari e tecnici.
- CHINA SOUTHERN AIRLINES - Nuova stagione, nuova compagnia aerea da accostare alla Roma come possibile 'main sponsor'. E' la primavera del 2016 e Laurent Colette, direttore marketing dell'epoca, sembra vicino a catturare un nuovo accordo milionario con un colosso aereo dopo aver giustificato ai tifosi del Barcellona lo storico inserimento della scritta "Qatar Airways" tra le righe blaugrana con un assegno annuale da 36 milioni di euro. Un anno dopo, Colette è uno dei nomi mandati a memoria nella filastrocca dei direttori commerciali che si sono alternati sotto il regno di Pallotta senza esser riusciti a lasciare il proprio segno (leggi: sponsor) sulla maglia giallorossa.
- ETIHAD AIRWAYS - La voglia di spiccare il volo nel reparto marketing era già chiara dal 2014, quando si pensò di presentare a potenziali investitori il pacchetto "2 in 1", vale a dire "Jersey Sponsor+Naming Rights", in italiano: sponsor di maglia e nome sul futuro stadio. Sembrava la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi ad accaparrarsi l'offerta con 14 milioni per scrivere il proprio nome su sfondo rosso pompeiano e altri 14 perché l'impianto di Tor di Valle diventasse "Etihad Stadium" o qualcosa di simile. L'Etihad all'Olimpico si è visto ma soltanto quando fu avversario di Champions League il Manchester City.
- HNA GROUP - E' il 2014 e le voci di un possibile consorzio tra Pallotta ed investitori asiatici convergono sul nome di Chen Feng, numero uno dell'HNA Group che qualche mese prima, nel 2013, era dato in trattativa con la società giallorossa per diventarne main sponsor e tornerà anche nel 2016 sotto il nome di "Hainan Airlines". Nonostante si raccontasse della passione per la città di Roma da parte di Chen Feng e dei primi abboccamenti precedenti all'acquisto del club da parte del gruppo americano, le ultime indiscrezioni raccontano che nella lista dei desideri del miliardario ci sono la rivista "Forbes" e l'azienda tedesca di assicurazioni "Allianz". Non più la Roma.
- NISSAN - Subito sotto al settore delle compagnie aeree, c'è la corrente automobilistica, con la casa giapponese che fu accostata, seppur con maggior timidezza rispetto ai nomi passati in rassegna, come possibile main sponsor della Roma. Oggi di Nissan ne scorrono soltanto nel traffico della capitale e con la Roma il rapporto s'è limitato ad una semplice partnership come era stato con Citroen.
- VOLKSWAGEN - Prima di essere immersa nel polverone del "Dieselgate", la casa automobilistica tedesca che fu partner automobilistico della Roma, veniva considerata in lizza per apporre il logo circolare "VW" sulla divisa romanista. Eravamo nel maggio del 2014.
- SAMSUNG - Nell'autunno del 2014 la ricerca dello sponsor era affidata, stando ai racconti dei media, alla CAA Sports, una società americana che aveva già collaborato con la Juventus nella ricerca di nuovi partner. Sembrava già tutto pronto: accordo biennale e 20 milioni di euro da segnare in più sul bilancio giallorosso. Ancora oggi i tifosi giallorossi che scelgono Samsung lo fanno per ragioni esclusivamente personali.
- HUAWEI - Nello stesso periodo, ottobre 2014, la ricerca dello sponsor assomigliava ad una passeggiata tra i reparti di telefonia. Oltre a Samsung, in corsa anche l'astro nascente del mondo telefonico, i cinesi della Huawei. Il segnale, però, anche qui si esaurì in poco tempo.
- KIA MOTORS - Si torna al filone automobilistico, con la casa coreana che venne nominata come possibile main sponsor durante gli incontri commerciali avvenuti portando in giro il plastico del futuro stadio della Roma. Si parlò di incontri con i manager del gruppo, che ad oggi, tuttavia, non hanno ancora lasciato segni tangibili nella storia commerciale della Roma.
- GOOGLE - Sì, anche Google. C'è stato un giorno in cui i tifosi della Roma più suggestionabili hanno immaginato che il motore di ricerca più famoso al mondo avrebbe trovato personalmente la soluzione all'annoso problema del vuoto sulla maglia giallorossa. "Siamo spiacenti, la ricerca non ha prodotto risultati". Ancora.
- MICROSOFT - La trattativa con la Turkish Airlines s'era ormai incrinata ma dalle pagine dei giornali continuavano ad uscire nomi ridondanti: oltre a Google, addiritturaWilliam Henry Gates III, noto alla storia come Bill Gates, poteva comparire sulle tribune dell'Olimpico, in qualità di fondatore del marchio che riempiva maglia della Roma e bilancio della società.
- BARILLA - Svuotato o quasi il recipiente di possibili nuovi sponsor, non rimaneva che guardare gli album ricordo. Lo scorso giugno arriva la notizia in grado di grattare anche i cuori più insensibili: torna la Barilla sulle maglie della Roma. Ad oggi, storia ed attualità rimangono ben divise per quanto riguarda lo sponsor.L'elenco potrebbe addirittura proseguire con abboccamenti appena accennati sulle pagine di giornali e siti web specializzati, come avvenne per "Segafredo", "Lenovo" e "Visit Israele", oppure per quelle uscite postume, ad esempio gli incontri dell'estate 2016 con "Enterprise" raccontati solo di recente, durante i quali fu offerto ad una delle società di autonoleggio più conosciute nel mondo di riempire il vuoto sullo stomaco dei calciatori (e dei contabili giallorossi). Per chi ha esaurito le scorte di pazienza nella ricerca dello sponsor, basta comprare l'ultima edizione di FIFA, il popolare videogioco calcistico. Almeno lì, la Roma il main sponsor l'ha trovato.