Post Match - Il 3x1 di Pellegrini

30/08/2021 14:40

LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - "Se ne avessi tre di Pellegrini, giocherebbero tutti e tre". E ieri hanno giocato, rispettivamente il primo come trequarti d'inserimento, necessario ad infastidire la folta predisposizione difensiva della Salernitana. Il secondo, come connettore di gioco che s'abbassa a rendere più lucido il pallone, ad offrire soluzioni di palleggio e, tratto distintivo della Roma 2021/22, a darle un improvviso accesso verticale. Il terzo, per finire, ha mostrato quella qualità tecnica che gli ha fornito la certificazione di calciatore di alto livello, come testimoniato dalla traiettoria progettata per il mortifero 0-4 che manda tutti in Nazionale felici e contenti.

Nei numeri, si intraveda la natura "trina" a cui faceva riferimento Mourinho. Il capitano e numero 7, che a 25 anni compiuti poco più di 2 mesi fa ormai conta 156 presenze con la Roma e un'altra cinquantina nell'Erasmus a , è infatti il secondo calciatore per chilometri percorsi nella gara di ieri, dietro solo al guardiano Cristante. Ma è sul podio anche per tiri in porta, il primo insieme ad Abraham, come per passaggi riusciti nella trequarti offensiva, dove lo precedono ancora Cristante e Ibanez, ma, è facile immaginare per ruoli e compiti, con un coefficiente di difficoltà ben più basso.

La heat map, vale a dire la mappa delle zolle maggiormente calpestate, mostra la netta differenza d'interpretazione tra i due tempi. Se nei primi 45 minuti Pellegrini si è tenuto più vicino ad Abraham per non aumentare la disparità numerica contro le 3 sentinelle centrali disposte da Castori, nella ripresa è uscito più frequentemente per andare a connettersi con la catena di destra, favorendo gli ingressi, a turno, di Veretout (come per lo 0-2), Mkhitaryan e Carles Perez.

L'azione dello 0-1, finalizzata proprio da Pellegrini, mostra come si stia modificando geneticamente con le dosi di Mourinho: per due volte, infatti, il romanista attacca la profondità su una palla laterale. Prima da Karsdorp, senza effetti, e poi sul cambio di lato, da Viña, in quella che risulterà la giocata decisiva per sbloccare la sfida. Se le sue caratteristiche naturali lo portavano ad avvicinarsi al pallone pagando in mobilità senza palla, ora Pellegrini pare aver accresciuto, e non di molto, la capacità di muoversi anche a distanza dall'oggetto principale di gioco.

Se prima aveva rappresentato il termine ultimo della proposta, nello 0-3 Pellegrini trasloca sul lato destro, per connettersi a Karsdorp e Perez nella creazione classica di triangoli di gioco che permettano la fuoriuscita del pallone da una situazione di pressione. La capacità di interpretare la situazione permette proprio al centrocampista di dare l'impulso decisivo a spostare la direzione dello sviluppo in avanti, azionando Carles Perez. Non è finita perché Pellegrini andrà nuovamente ad attaccare la profondità, favorendo il passaggio per Abraham che poi darà sostanza definitiva al preparato giallorosso.