22/10/2010 13:22
Non gli è servito, perché nel soggiorno allOlimpico gli elvetici hanno ricevuto unospitalità inaspettata fatta di pressing blando, laggressività di un lattante, ampi spazi in cui banchettare a piacimento e al termine della villeggiatura il gentile souvenir dei tre punti che ora rimettono in corsa per il passaggio del turno anche i campioni di Svizzera. Ma Thorsten da Dortmund è uomo di parola: poiché i minuti finali non occorrono per ottenere la posta in palio, li occupa per spedire la cartolina finale, Baci da Roma, 1-3 e tutti a casa grazie al gol di Cabral al 93esimo. Il 22enne, subentrato da pochi minuti, riceve palla ai trenta metri e supera in un solo colpo lopposizione (si fa per dire ) di Mexes e Brighi, prima di assaporare la friabilità del peggior Burdisso e pizzicare con la punta il pallone quel tanto che basta per battere Lobont. E giù fischi dei presenti dopo la rete numero 21 subita dalla Roma in appena 11 gare ufficiali (media che sfiora i 2 gol a partita), la decima nellultimo quarto dora, dato che sale a 12 se allarghiamo il lasso di tempo agli ultimi 20 minuti. Oltre il 57% dei gol incassati da Julio Sergio prima e Lobont poi, sono arrivati nei finali di gara.
FINALI SHOCK La trama fu ben chiara dal principio. E il 21 agosto quando la Roma saggia la nuova Inter di Rafa Benitez in Supercoppa. Un primo tempo discreto da parte dei giallorossi penalizzati da un Vucinic 'versione autolesionista' che mette sul piede di Pandev la palla dell unoauno. Nella seconda frazione sarà evidente il calo fisico della truppa-Ranieri così al 70 Etoo porta in vantaggio i nerazzurri e poi li mette al sicuro confezionando la doppietta in contropiede dieci minuti più tardi. Poi venne il campionato con il pari a reti bianche col Cesena seguito dalla debacle di Cagliari, poker rossoblu nel primo tempo e sigillo finale di Lazzari a due minuti dal termine, sempre in contropiede, sempre con i giallorossi sbilanciati in avanti.
Tre giorni dopo, le note della Champions League non cambiano il copione. La Roma catenacciara (cit. Totti) regge 79 minuti allAllianz Arena, poi Mueller e Klose mettono il fiocco sulla prima sconfitta in Europa dei giallorossi, ma la lezione non basta. Appena 67 ore dopo è il Bologna a beneficiare del black out romanista per scassinare lo scrigno dellOlimpico contenente i 3 punti ottenuti grazie a Borriello e Rubin (autorete). Minuto 77 e Di Vaio infila Julio Sergio accorciando le distanze, quindi la cassaforte si apre di fronte al tap-in dellattaccante romano che sancisce, allo scadere, il pareggio dei felsinei. Un intervallo lungo 180 (la sconfitta di Brescia maturata nei primi 65 minuti e la vittoria last minute sullInter) e poi via al secondo tempo di un film che non prevede colpi di scena ma segue il medesimo canovaccio: ne beneficerà prima il Cluj e poi il Napoli, attori non protagonisti rispettivamente Rada per i rumeni (gol al 78 che lascia i tifosi romanisti senza fiato fino al triplice fischio) e Hamsik-Juan nella sfida del San Paolo, dove lo slovacco sblocca il punteggio al 72, infine il flipper Burdisso-Juan regala agli azzurri il doppio vantaggio a 7 dall'epilogo). Stop? Non ancora.
Nonostante Borriello e Brighi portino la Roma sul 2-0 contro il Genoa già ad inizio secondo tempo, i tifosi giallorossi patiranno fino allultimo, complice l'assist volante di Toni per Rudolf (79) che legittima il forcing finale dei rossoblu. Fino a Cabral, ultimo fotogramma di una pellicola che Ranieri spera di non vedere più.
SENZA FINE Un romanzo giallorosso che sembra scritto da Kafka: quei minuti finali che lo scorso anno erano fertili di punti insperati ora sono portatori di sciagure e inquietudini. Se le partite durassero 70 minuti, infatti, i giallorossi avrebbero virtualmente 3 punti in più (2 con il Bologna, più un pari al San Paolo), stazionerebbero a quota 11 insieme a Juventus e Palermo in quinta posizione, mentre in Europa avrebbero raccolto un punto a Monaco (molto virtualmente...), oltre ad aver evitato le sofferenze finali contro Cluj e Genoa in campionato. Un giochino che lascia il tempo che trova, ma che aiuta a reificare le difficoltà nel finale degli uomini di Ranieri. I motivi? Difficile eleggerne uno. Concorrono una preparazione atletica deficitaria che lascia la Roma senza benzina nella parte conclusiva, un atteggiamento tattico frequentemente passivo e che spinge gli avversari a crederci fino allultimo.
Domenica la Roma è attesa al "pranzo" di Parma, presso il ristorante del Tardini, chiamata allennesima reazione per invertire la tendenza. Sperando che il dolce non risulti nuovamente indigesto
I FINALI INCRIMINATI:
Inter-Roma 3-1 (Etoo 70, Etoo 80)
Cagliari-Roma 5-1 (Lazzari 88)
Bayern-Roma 2-0 (Mueller 79, Klose 83)
Roma-Bologna 2-2 (Di Vaio 77, Di Vaio 90)
Roma-Cluj 2-1 (Rada 78)
Napoli-Roma 2-0 (Hamsik 72, aut. Juan 83)
Roma-Genoa 2-1 (Rudolf 79)
Roma-Basilea 1-3 (Cabral 93)
Mirko Bussi