Sproporzione Roma, i 'reduci' giocano più del triplo delle 'new entry'

28/10/2010 14:10

Sono solo alcuni degli interrogativi che circolano nell’ambiente giallorosso. Incognite e dubbi che investono, soprattutto, i nuovi acquisti inseriti nella rosa 2010/11.

Dopo dodici gare giocate tra supercoppa, campionato e , a due mesi dal via della stagione i primi bilanci del mercato estivo sono tutt’altro che positivi. Borriello è l’eccezione.

Rispetto all’anno passato, sono 17 i reduci dello scudetto conteso fino all’ultima giornata all’Inter di Mourinho. Le facce nuove a Trigoria ammontano invece addirittura a 11, una formazione intera tra acquisti (pochi), prestiti e ritorni (graditi o meno).

Un numero decisamente elevato che non ha portato risultati significativi. Non tanto in termini di rendimento, perché a dirla tutta il momento negativo della squadra passa anche e soprattutto per le prestazioni scadenti dei senatori del gruppo.



Il confronto tra superstiti e facce nuove può essere svolto attraverso dati oggettivi: il contributo fornito in termini minuti giocati.

REDUCI - Dei diciassette calciatori in forza a mister Ranieri, soltanto Doni non è mai sceso sul rettangolo verde sinora. Per il resto, ognuno ha avuto la chance di vedersi assegnata una maglia in campo.

Il computo dei minuti complessivi disputati dal gruppo si aggira intorno a quota diecimila, e di conseguenza, ogni calciatore ne ha avuti nelle gambe in media 588 (su 12 gare ufficiali).

Cosa vogliono dire questi dati? Stanno a significare che ciascun elemento, in queste dodici gare, è stato impiegato per una media 'pro capite' di 49 minuti, più di una frazione di gioco a testa, a rotazione.



NUOVI - Castellini, G.Burdisso, Cicinho, Rosi, Simplicio, Adriano, Okaka e Borriello sono le new entries. A cui si aggiungono i nomi di Greco, Loria e Antunes, questi ultimi tre gli unici del secondo gruppo rimasti ai margini della rosa.

I minuti complessivi sono meno di duemila, ovviamente tenendo conto anche del fatto che questo secondo insieme è numericamente inferiore al primo raggruppamento. È possibile fare un raffronto, però, in termini di media. Risulta che le facce nuove a Trigoria hanno avuto appena 170 minuti per mettersi in mostra, ovvero la miseria di 14' a giocatore concessi in questa prima parte di stagione.



CONFRONTO - Come è stato appena scritto, il rapporto è, a parità di condizioni, un utilizzo dei veterani che ammonta a più del triplo rispetto nuovi acquisti.

Se anche volessimo escludere dall’analisi i ragazzi con zero presenze ( Doni da una parte e Greco, Loria e Antunes dall’altra) il risultato non migliorerebbe poi moltissimi con 624 minuti in media del primo schieramento contro i 233 del secondo.

Inoltre, è la presenza di Borriello ad alzare considerevolmente la situazione dei nuovi. L’attaccante napoletano ha corso in campo per più di 800 minuti, un’infinità di tempo se confrontata con chi è arrivato insieme a lui quest’estate. Se privassimo il gruppo del centravanti acquistato all'ultimo secondo della precedente finestra di calciomercato, la media calerebbe ancora arrestandosi a 8,9 minuti a testa, non raggiungendo nemmeno la doppia cifra.

Va aggiunto che nessuno dei nuovi arrivi, tranne rarissime eccezioni e per brevi periodi, è stato alle prese con gravi infortuni che ne hanno reso sempre impossibile l’utilizzo. Ci sono stati acciacchi, problemi fisici, mancanza di condizione, ma il più delle volte quando si sono resi disponibili la panchina o la tribuna sono dipese da scelte tecniche.

E ancora, si segnala come alcuni dei nuovi fossero giunti nel Capitale per giocarsi il posto da titolare. Pensiamo a Rosi e Cicinho che avrebbero dovuto contendere il ruolo di a
Cassetti. Risultato? L’esterno bresciano è il secondo giocatore più utilizzato da Ranieri.

In testa c’è quel David Pizarro che è stato appena costretto a fermarsi per un infortunio. Il cileno ha continuato a giocare in condizioni precarie, nonostante l’acquisto di Simplicio sembrava fosse arrivato proprio per far rifiatare il Pek.

La situazione di Adriano, accolto da vero Imperatore e prodigo di promesse di riscatto, la si conosce bene.

Colpa di Ranieri? Sfortuna? Inadeguatezza dei dirigenti? Eppure il primo settembre, proprio in virtù della nuova rosa dopo la campagna acquisti, erano in tanti a giudicare la Roma 2010/11 più forte della precedente...

 

Andrea Palazzo