Romans do it better: da Totti a Verre, ecco l'11 tutto capitolino

21/07/2011 17:21



SI RIPARTE DAI ROMANI –
Quasi la metà dei protagonisti del ritiro (11 su 25), infatti, proviene da Roma o dalla provincia. Si potrebbe addirittura schierare una rappresentativa capitolina, disponendola con un utopico 3-4-2-1, per quel malcostume quantofrenico che ha permeato il calcio. I guanti andrebbero a Gianluca Curci, estremo difensore dei Castelli Romani rientrato a Trigoria dopo il peregrinare poco fortunato tra Siena e Genova. A fargli da vice ci sarebbe Pigliacelli, diciottenne di Rignano Flaminio, che Stramaccioni ha già battezzato come “il prototipo del moderno”.

Nell’ipotetica (anche qualcosa in più) linea difensiva troverebbero spazio Rosi, quartiere Garbatella, Antei, nativo di Monte Mario e Crescenzi, biondo classe ’91 di Marino. E’ il centrocampo la zona del campo più stuzzicante anche se alcuni di loro si sovrappongono per collocazione tattica. Il perno non può che essere di Ostia, dove iniziò la storia di . Al suo fianco il più giovane della spedizione, Verre Valerio, anni 17, svezzatosi calcisticamente nell’Appio Latino, prima di approdare alla Romulea. Sarebbe costretto a traslocare sull’esterno Leandro Greco (San Basilio), mentre per trovare il dirimpettaio dovremmo ricorrere ad un fuori quota e spostarci di 150 km circa per prelevare Federico Viviani, cresciuto a Grotte del Castro, in provincia di Viterbo. L’attacco è stato prodotto tra La Rustica e Spinaceto, i quartieri rispettivamente di Caprari e Bertolacci. Davani a loro, l’uomo che ha fatto di via Vetulonia (zona Porta Metronia) una meta di pellegrinaggio, alla stregua di una Betlemme calcistica per i tifosi giallorossi.

VIVAIO CAPITALE – Non solo , l’opera maestra, e . Ma anche Amelia, Aquilani, Bovo e gli innumerevoli altri calciatori targati Roma in giro per la serie A che testimoniano la prolificità del vivaio romanista. Anche se, come confessato dal neo diesse nella sua prima conferenza stampa, qualcosa ultimamente si è inceppato nel passaggio tra la Primavera e la prima squadra. Ora, ci provano Antei, Caprari, Verre, Viviani e Pigliacelli: “i giovanotti de ‘sta Roma bella” che si sono presentati, con la timidezza del primo giorno di scuola, davanti a telecamere e microfoni per provare a raccontare l’effetto che fa contendere il pallone a quelli che erano i loro beniamini. Quel passaggio nel calcio dei grandi già noto a Bertolacci e Crescenzi, reduci dalle esperienze di Lecce e Crotone.

Nella Roma americana, affidata in mani spagnole, resiste un’anima romana. La speranza è che i 'ragazzi fatti col pennello', oltre alle ragazze, facciano innamorare anche i tifosi.

Mirko Bussi