08/11/2012 14:34
MYTHOFOBIA - A complicargli maledettamente la strada proprio quel mito, sbarcato nella capitale ad inizio millennio con un soprannome già pronto che ne testimoniava amore incrollabile. Dal meraviglioso kolossal che divenne il Re Leone a Roma nel giugno del 2001, molti crederono di essere stati catapultati nella sala dedicata alle parodie. Un anno dopo, però, il mito è più vicino. Lo ha accostato con 11 reti nella passata stagione che servirono da foglio illustrativo per divulgare i motivi dellimportante investimento, fino a superarlo allalba della nuova annata.
Avviso importante: parliamo di numeri. Secondo cui Osvaldo segna più di Batistuta. Sì, labbiamo scritto. E in attesa di essere citati in giudizio dallex centravanti che ha chiuso la carriera in Arabia, ci affrettiamo a spiegare i calcoli che tengono conto della parentesi giallorossa, nella quale il protagonista del terzo scudetto romanista ha dispensato 87 presenze (tutto compreso) e sfoderato per 33 magnifiche volte la proverbiale mitraglia, anche se lattesa per ammirare il gesto terminò solo il giorno del primo gol nel derby. Dati che rapportati tra loro regalano una media di un gol ogni 2,64 partite. Ed è qui che si consuma il sorpasso di Osvaldo sul proprio mito, grazie ad un bottino di 17 reti in 33 partite, che tradotte prospettano unattesa di 1,94 partite, mediamente, per battere un portiere.
In altri termini, uno score di 0,51 gol a presenza. Va sottolineato, tuttavia, che lesperienza romana dellattuale attaccante della Nazionale è un terzo rispetto a quella totalizzata dal predecessore, che il suo bottino lo dilapidò dal 2001 al 2003, quando finì allInter dopo esser passato per lanagrafe dei soprannomi: da Re Leone a sòla, nel giudizio dellallora presidente Franco Sensi.
VOLK, "FIUME" DI GOL Dopo aver respinto i pregiudizi dinizio avventura, Osvaldo si è messo sulle tracce dei più illustri predecessori, arrivando ad occupare perfino il terzo posto del podio. Il primo rivale è stato Borriello, al quale ha sfilato i gradi irridendo la media realizzativa dellattaccante napoletano, fermo a un gol ogni 3,18 gare. Migliore, anche se di poco, era stata anche leredità lasciata da Vucinic (un sorriso, si fa per dire, ogni 3,17 partite), mentre maggior fatica gli è costato il salto su Totti, al quale una carriera trascorsa in parte al servizio dei fortunati che gli si alternavano al fianco, ha limitato un passo che comunque segna 2,36 match entro cui è prevista almeno una marcatura. Senza dimenticare che il listino di gare archiviate dal capitano romanista include, per il momento, 648 eventi. Di strada, insomma, ce ne sarà ancora da fare.
Anche il saldo di chi poteva diventarne lallenatore, come Vincenzo Montella, non tiene il confronto con il 26enne: il tecnico della Fiorentina, infatti, decollava ogni 2,57 incontri, ben al di sotto degli standard delloriundo. E nella lista dei nomi già depennati da Osvaldo finiscono anche Cassano, Delvecchio, Paulo Sergio e ancora Fonseca, Rizzitelli, fino a Voeller.
Litalo-argentino è riuscito a superare anche lultimo titolare della fascia di capitano prima che questa finisse impressa sul braccio sinistro di Totti, vale a dire Abel Balbo, alla Roma dal 93 al 98, oltre ad un ritorno per i saluti finali nel biennio dal 2000 al 2002. Nel complesso, il bomber di Villa Constitucion, oggi guida dellArezzo, indossò la maglia giallorossa in 181 occasioni, farcite di 87 gol che stimano una media di una rete ogni 2,08 partite.
Ma non solo: Osvaldo ha sorpassato anche il brasiliano più anti-laziale della storia: Dino Da Costa, un autentico dispensatore di realizzazioni che finì la produzione (in giallorosso) a 82 reti, 12 gentilmente offerte ai biancocelesti, in 163 caps, con una media di mezzo gol a partita. Nel suo ultimo anno alla Roma, ebbe come compagno Pedro Waldemar Manfredini, che si inserisce nella fila dei "soprannominati" con il nomignolo di Piedone, per via di una foto che ne ingigantiva, apparentemente, il suo comune '42'. Passò 6 anni nella capitale, il tempo di finire 103 volte sul tabellino dei marcatori e rapportandoli alle 164 presenze totalizzate, detiene una media di un gol ogni 1,59 partite. E quindi di raggiungere il secondo posto, proprio sopra Osvaldo.
Ma a svuotare il jackpot è un pioniere del mestiere, Rodolfo Volk da Fiume che fissa il suo tempo medio per una rete in 1,53 partite. Inavvicinabile dai principali finalizzatori dellultimo ventennio giallorosso, ma la storia di Osvaldo è ancora da scrivere. E pur senza gli effetti speciali del Re Leone, lo spettacolo è assicurato. Buona visione.
Mirko Bussi / Valentina Vercillo
LE MEDIE TRA PRESENZE E RETI DEI BOMBER NELLA STORIA DELL'AS ROMA
Volk - 161 presenze e 105 gol: 1,53 di media * (0,65 gol a partita)
Manfredini: 164 presenze e 103 gol: 1,59 di media (0,62 gol a partita)
Osvaldo 33 presenze e 17 gol: 1,94 di media (0,51 gol a partita)
Da Costa - 163 presenze e 82 gol: 1,99 di media (0,5 gol a partita)
Balbo 181 presenze e 87 gol: 2,08 di media (0,48 gol a partita)
Amadei - 230 presenze e 110 gol: 2,09 di media (0,47 gol a partita)
Pruzzo - 315 presenze e 140 gol: 2,25 di media (0,44 gol a partita)
Totti 648 presenze e 274 gol: 2,38 di media (0,42 gol a partita)
Montella 257 presenze e 100 gol: 2,57 di media (0,38 gol a partita)
Prati - 104 presenze e 40 gol: 2,6 di media (0,38 gol a partita)
Batistuta - 87 presenze e 33 gol: 2,64 di media (0,37 gol a partita)
Fonseca 79 presenze e 28 gol: 2,82 di media (0,35 gol a partita)
Voeller 166 presenze e 58 gol: 2,86 di media (0,34 gol a partita)
Cassano 154 presenze e 52 gol: 2,96 di media (0,33 gol a partita)
Paulo Sergio 77 presenze e 26 gol: 2,96 di media (0,33 gol a partita)
Rizzitelli 122 presenze e 40 gol: 3,05 (0,32 gol a partita)
Vucinic 203 presenze e 64 gol: 3,17 di media (0,31 gol a partita)
Borriello 54 presenze e 17 gol: 3,18 di media (0,31 gol a partita)
Toni 17 presenze e 5 gol: 3,4 di media (0,29 gol a partita)
Delvecchio 299 presenze e 84 gol: 3,56 di media (0,28 gol a partita)
* = i dati sono calcolati su tutte le gare ufficiali disputate con la maglia della Roma.