Roma, un marziano in Serie A: giallorossi terz’ultimi in Europa per calciatori provenienti dal proprio campionato

23/06/2013 16:03



QUI PASSA LO STRANIERO - In quattro sessioni di calciomercato, si è mosso da Ministro degli Esteri, stringendo accordi per calciatori provenienti da 10 nazioni differenti, compresa la Serie A e includendo anche affari “minori”. Dalla Super League greca di , fino alla “A Lyga” lituana, dove è stato pescato Svedkauskas. 22 inserimenti destinati alla prima squadra dall’estate del 2011 ad oggi e ben 18 sono stati ingaggiati dall’estero, una predilezione per l’esotico tradita con l’arrivo di Balzaretti, e Bradley, con gli ultimi due che sommavano tre anni di Serie A, oltre a Tachtsidis, in palestra da due stagioni tra Grosseto e Verona. Tra i principali campionati, l’unico assente nel registro in entrata è la Premier League mentre da Bundesliga, Liga e Ligue 1 sono arrivati Kjaer, la nidiata spagnola di due anni fa guidata dal ritorno di Osvaldo e . D’altronde, nella stesura originale del progetto, la Roma avrebbe dovuto acquistare un sapore internazionale, contraddicendo alle teorie per cui il nostro campionato abbia botole e sotterranei in grado di intrappolare anche i forestieri più talentuosi.



BUONANOTTE ALL’ITALIA – Alle intenzioni sono seguiti i fatti: alla chiusura della stagione 2012-13, infatti, la Roma è terz’ultima, seguita solo da e Wigan nei cinque maggiori tornei d’Europa, per calciatori utilizzati provenienti dal campionato di appartenenza. A determinare la classifica, è la carta d’identità calcistica perché, ad esempio, risulterebbe anticostituzionale considerare “straniero” uno con 18 campionati italiani nel contachilometri come Javier Zanetti. Ancor più se l’etichetta del “Made in Italy” venisse assegnata ad un , svezzato, istruito e plasmato in Inghilterra.



Così, sono appena 7 i giallorossi con almeno due stagioni in Serie A utilizzati da Zeman prima e Andreazzoli poi: il numero più basso in Italia, inavvicinabile anche dai club francesi, tedeschi o spagnoli. Raggiunto e superato solo in Inghilterra, dove il tasso di protagonisti extra-Premier è il più alto d’Europa, con il 55,7% dei calciatori impiegati che sono stati prelevati da altri campionati. La seconda nazione per esterofilia è proprio la Serie A, seguita a distanza nell’ordine da Bundesliga, Liga e Ligue 1.



CONTRORDINE – Dopo aver abusato del mercato estero per due anni, i primi raggi del terzo tentativo romanista sembrano l’alba di una squadra più autoctona . Se la guida sarà comunque straniera con (ma la ricerca iniziò da Allegri, Mazzarri e compagnia…), i nomi più ricorrenti sono quelli di e , stranieri nel nome ma non nella storia, considerando il bagaglio d’esperienza riempito rispettivamente da 3 e 9 stagioni di Serie A. Un teorema ribadito anche nella scelta del : Rafael rappresentava la coerenza col progetto “storico”, prima che emergesse la necessità di un estremo difensore già rodato, dando così risalto ai vari Julio Cesar, Sorrentino e Viviano. Non sarà l’abiura di un’idea, piuttosto un atteggiamento meno integralista verso un progetto che sognava di cambiare il mondo del calcio. Ora, potrebbe essere quel mondo del calcio a cambiare il progetto.



LA CLASSIFICA DELLE CINQUE SQUADRE PIU’ ESTEROFILE D'EUROPA:



1 – (5 calciatori utilizzati nel 2012/13 che hanno militato in Premier League anche nel 2010/11 e 2011/12)


2 – WIGAN (6)

3 - ROMA (7)

4 – CHELSEA, EVERTON, FULHAM, MANCHESTER (8)


5 - , INTER, MALAGA, VALENCIA, WOLFSBURG (10)




* La classifica prende in esame la Serie A, la Premier League, la Bundesliga, la Liga e la Ligue 1. E si riferisce ai giocatori in rosa nella stagione 2012-13 che abbiano militato nello stesso campionato nel 2010-11 e nel 2011-12.

Mirko Bussi