27/04/2014 21:56
LAROMA24.IT – Livorno, Hellas Verona, Parma, Lazio, Sampdoria, Bologna, Inter, Napoli, Udinese, Chievo Verona, Fiorentina, Catania, Genoa, Juventus in Coppa Italia, Torino, Sassuolo, Cagliari, Atalanta e, iscritta all’elenco solo venerdì scorso, Milan. La lista delle squadre della Serie A coincide con quella delle vittime della Roma che, tra campionato e coppa, non ha risparmiato nessuno. L’ultima casella vuota è stata riempita due giorni fa: con il 2-2 dell’andata, infatti, i rossoneri avevano rimandato l’inevitabile sentenza di inferiorità contro questa Roma al girone di ritorno. Fregandosene dello squilibrio di obiettivi, Garcia non ha concesso grazie al ritorno all’Olimpico, aggiungendo un altro motivo perché questa resti la peggior migliore stagione in cui una squadra possa capitare.
STAGIONE DA RECORD…ARE – La stagione delle “prime volte”, intanto, prosegue: col Milan, in un solo colpo, la Roma ha messo mano al record di punti della storia giallorossa e, appunto, battuto tutte le avversarie nazionali, qualcosa che nella capitale non si era mai registrato. Perché negli anni ’40 c’era il Torino come avversario insuperabile, poi per decenni fu proprio nelle ridotte capacità della Roma il limite più grande, fino agli anni ’80 dove anche nella stagione del secondo scudetto, la Juventus fu battuta in classifica ma non sul campo. Così come negli anni ’90 e 2000, quando il Nord era una meta irraggiungibile con il Milan che chiuse imbattuto due volte di fronte all’armata di Capello del 2000/01 mentre l’Inter annullò gli sforzi sovrumani del gruppo di Spalletti. Infatti, la volta in cui la Roma arrivò più vicina a battere tutta la concorrenza fu addirittura nel 1930/31, con i due pareggi nel derby che tennero lontana dal record la squadra di Burgess.
MESSAGGIO ALLA NAZIONE - Garcia, invece, ha dato la caccia a tutte le bestie nere: ha iniziato vincendo come non succedeva da tempo, quindi ha rimesso in periferia la Lazio che gli aveva rovinato l’approccio con la nuova squadra, tre settimane dopo ha piantato la bandiera a San Siro sul campo dell’Inter. A Torino si è arreso davanti alla Juventus per presentare, sedici giorni più tardi, la rivincita in Coppa Italia e, neanche un mese fa, ha condotto i suoi a riscoprire il gusto di tornare vincenti da Cagliari. Trentacinque giornate, 85 punti e una sequela di record per annunciare alla Serie A che non saranno più ammesse decisioni sul titolo senza consultare il parere della sua squadra. Perché “Roma da record” suona bene, ma “Roma ha vinto” è sempre meglio.