02/12/2014 13:55
LAROMA24.IT (Damiano Frullini) – Il "diamante grezzo" si è raffinato. Da quando Rudi Garcia, lo scorso aprile, ha usato questa metafora per descrivere Adem Ljajic, l'esterno serbo ha completato il processo di maturazione attraverso un lavoro giornaliero che lo ha portato ad essere un giocatore molto più concreto, concentrato e disposto al sacrificio, qualità che il tecnico francese gli ha sempre rimproverato.
INAMOVIBILE – Con la presenza dal primo minuto (sostituito al 63' da Florenzi) nel successo casalingo di domenica scorsa contro l'Inter, Ljajic ha disputato la quarta partita consecutiva da titolare in questa stagione, considerando campionato e Champions, eguagliando il record dello scorso campionato fatto registrare tra la 33a e la 36a giornata (contro Atalanta, Fiorentina, Milan e Catania). La serie è iniziata in casa con il Torino il 9 novembre quando Adem, in campo per 90 minuti, ha deliziato l'Olimpico con il gol del 3-0 che ha chiuso la partita. Due settimane dopo, in quel di Bergamo, il serbo (sostituito all'82') ha ribaltato il vantaggio iniziale di Maxi Moralez con la rete del pareggio e l'assist per il 2-1 di Nainggolan. 72 ore dopo Garcia gli ha consegnato la maglia da titolare anche nella sfortunata trasferta europea di Mosca dove Ljajic è rimasto in campo per 85 minuti senza però incidere. Curioso il fatto che in tre di queste quattro partite il nativo di Novi Pazar è stato schierato al fianco di Totti e Gervinho (una volta con Destro e Iturbe).
IMPORTANZA TATTICA – Dalla sua ci sono anche le statistiche: con 4 gol, insieme a Destro, è il miglior marcatore giallorosso in Serie A, ma è anche quello con cui la Roma, quando il serbo parte dall'inizio, rende meglio: 7 vittorie e un pareggio (a Genova con la Sampdoria) in otto partite. Non è un caso, perchè Ljajic garantisce ai giallorossi quell'equilibrio tattico che nè Iturbe, nè Gervinho, partiti avanti nelle gerarchie di Garcia a inizio settembre nel ruolo di esterno offensivo, sono in grado di assicurare per tutto l'arco della partita. "Se gioco con continuità posso fare la differenza" aveva dichiarato alla fine del match di Bergamo (il secondo di questa striscia). Promessa mantenuta, a patto che non si ripeta l'errore di nove mesi fa a Napoli, quando una sua mancata copertura sul cross di Ghoulam favorì il gol partita di Callejon che spense le velleità giallorosse di Scudetto. Garcia andò su tutte le furie, ma ha deciso di concedergli una seconda opportunità. Ora Adem non deve buttarla via.