06/01/2017 21:29
LAROMA24.IT (Daniele De Angelis) - Obiettivo vice-Salah: il ds della Roma Frederic Massara è a Londra per cercare di chiudere per il primo rinforzo del mercato invernale dei giallorossi. La priorità è prendere un esterno offensivo che possa sopperire sia all'assenza dell'egiziano, impegnato in Coppa d'Africa, che a quella di Iturbe, ceduto giorni fa al Torino. E il candidato più quotato in queste ore è un vecchio obiettivo dei giallorossi: Sofiane Feghouli, esterno algerino in forza al West Ham.
CARRIERA - Classe 1989, nato in Francia da genitori algerini, Feghouli è cresciuto nelle giovanili del Grenoble, con il quale ha esordito nel calcio professionistico nell'aprile 2007. Dopo aver preferito un club di Ligue 2 alle lusinghe del PSG, Feghouli si ritagliò un posto di rilievo in prima squadra nonostante la giovane età, al punto da guadagnarsi il soprannome (esagerato, con il senno di poi) di "nuovo Zidane". Due stagioni da titolare con la maglia del Grenoble, culminate con la promozione in Ligue 1 conquistata nel 2009. Nell'anno in cui avrebbe dovuto fare il salto di qualità nella massima serie francese è stato messo fuori gioco da un infortunio: nell'ottobre 2009 fu operato al menisco destro ma poi non scese più in campo. A contratto scaduto fu ingaggiato poi dal Valencia, dove ha trascorso 6 anni (con un breve intermezzo di sei mesi all'Almeria), con cui si è imposto anche a livello internazionale.
ASCESA E DECLINO - Ma il lungo matrimonio con i Murcielagos (oltre 202 presenze e 31 reti tra campionato e coppe con la maglia del Valencia) si è però interrotto in modo burrascoso la scorsa stagione. L'addio era nell'aria, visto il contratto in scadenza e la distanza tra le parti, ma la frattura definitiva arrivò ad aprile. Dopo essere rientrato con un giorno di ritardo da un permesso, fu tenuto in panchina dal tecnico Paco Ayestran per la gara con il Siviglia, subentrando solo nel finale di partita. Dopo il fischio finale Feghouli si rifiutò di sostenere l'allenamento 'punitivo' sul terreno di gioco del Mestalla. Un problema alla caviglia, fu la sua giustificazione. Non sufficiente però per essere 'assolto' dal club, che per tutta risposta lo mise fuori rosa, con tanto di procedimento disciplinare. La sospensione durò solo 4 giorni: il giocatore, dopo essersi rivolto all'AFE (il sindacato spagnolo dei calciatori), tornò poi ad allenarsi con la squadra, ma non prese più parte alle restanti gare del Valencia. In estate, quando si parlava di un prossimo trasferimento all'Inter, la spunta il West Ham, che strappa la firma dell'algerino su un contratto triennale. Ma la sua parentesi londinese finora è ben lontana dai fasti del passato. Chiuso da Payet, Antonio e Lanzini, Bilic finora l'ha impiegato con il contagocce: solo 9 presenze in Premier League, senza mai giocare 90 minuti. Per 8 volte è subentrato a partita in corso, mentre nella prima uscita da titolare, lunedì scorso con il Manchester United, si è fatto espellere dopo 15 minuti. Allargando il computo alle coppe il dato non cambia: 14 presenze totali (di cui solo 2 a minutaggio completo) e un solo gol all'attivo, firmato in estate al Domzale nei prelimianri di Europa League. Infine, è arrivata anche l'esclusione dalla nazionale algerina: viste le poche apparizioni in campo, Feghouli non è stato convocato per l'imminente Coppa d'Africa, nonostante sia da anni tra i giocatori più rappresentativi dell'Algeria.
INCROCI E CARATTERISTICHE - E ora la strada di Feghouli torna ad incrociarsi con quella della Roma. Sul campo si incrociarono nell'agosto nel 2015, nell'amichevole al Mestalla tra Valencia e Roma, con Feghouli che segnò il gol della bandiera per i padroni di casa, sconfitti per 3-1 dai giallorossi. Paradossalmente, quella fu la gara d'esordio in giallorosso di Mohamed Salah, il giocatore che potrebbe 'sostituire' in caso di arrivo in giallorosso. Ma non ci fu solo quella occasione di 'contatto': già in passato Walter Sabatini aveva cercato l'esterno algerino, poi non se ne fece più nulla. Anche se è reduce da un annata in ombra, le sue qualità restano importanti. Alla sua duttilità tattica (può giocare come ala destra e come trequartista centrale), unisce grandi qualità nel gioco nello stretto. Al punto che in Francia, oltre a scomodare il paragone con Zidane, gli avevano affibbiato un altro soprannome altisonante: "le petit professeur du dribble". Un 'piccolo professore' che nelle file degli Hammers non è riuscito a ritagliarsi uno spazio in linea con le aspettative.