09/02/2017 21:08
LAROMA24.IT (Gabriele Conflitti) - "Se mi avessero chiesto: "Che attaccante avresti voluto per la sua Roma di quelli che non ha?". Avrei risposto. 'Dzeko'". Fu questa una delle primissime frasi con cui Luciano Spalletti esordì nella prima conferenza stampa in seguito al suo ritorno sulla panchina giallorossa. Era il 16 gennaio 2016, la Roma si apprestava ad affrontare l’Hellas Verona e Dzeko aveva deluso le aspettative di tutti. Tredici mesi dopo, siamo di fronte ad uno scenario completamente diverso: dal nadir allo zenit, Edin Dzeko ora è il centro di tutto l’universo Roma grazie alle 23 marcature in 32 apparizioni stagionali. In Serie A le reti sono 17 in poco più di metà campionato, il doppio di quante riuscì a metterne a segno in tutto lo scorso torneo.
Qualcuno già parla di "Dzeko-dipendenza", indicando come punto debole dell’undici romanista proprio questa eccessiva centralità del numero 9 bosniaco nelle manovre offensive di Spalletti, rispetto magari a compagini più attrezzate come la Juventus: i numeri però ci restituiscono un quadro della situazione un po’ diverso, dal quale emerge che la dipendenza dal proprio attaccante è un 'problema' che riguarda anche altre protagoniste della nostra Serie A. Dzeko è fin qui risultato decisivo per il 36% delle volte per le sorti del risultato della Roma, mentre Mauro Icardi e Gonzalo Higuain (due attaccanti ai quali il numero 9 giallorosso viene spesso paragonato per sottolinearne per lo più i limiti) sono stati decisivi rispettivamente il 38% e il 35% per i rispettivi destini di Inter e Juventus.
Sulla linea del confronto a tre, Dzeko risulta il meno preciso in zona gol con solo il 19% di realizzazioni rispetto a 21% di Icardi e al 29% di Higuain, ma il bosniaco è attualmente in testa alla classifica dei marcatori grazie al volume di azioni offensive prodotte dalla Roma e dall’attaccante stesso, che ha anche colpito ben 5 legni in stagione, una media 0.22 a partita. Fondamentale è poi il suo contributo di partecipazione alla manovra, dove risulta in testa praticamente a ogni statistica per quel che riguarda la costruzione del gioco romanista. Il cigno di Sarajevo stacca dunque i due argentini su passaggi andati a buon fine (15.26 rispetto ai 14.90 e i 9.60 di Higuain e Icardi), sponde (2.96 contro 1.83 e 1.57) e verticalizzazioni. Su quest’ultimo aspetto i numeri di Dzeko staccano e non di poco quelli dei due rivali: 6.50, quasi il doppio in più di Higuain (3.52) e poco meno del triplo rispetto a Icardi (2.83).
Il 9 romanista è però leader anche di una statistica negativa, quella dei palloni persi. Se infatti Icardi e Higuain risultano molto vicini tra loro per gli errori commessi col pallone tra i piedi (7.00 contro 7.30), Dzeko si discosta dai due con ben 11.65 palle perse. Questo dato però deriva dalla mole di gioco prodotta dal bosniaco, come già evidenziato molto superiore rispetto a quella dei due colleghi di Inter e Juventus.