24/08/2018 01:44
LAROMA24.IT – Il film della Serie A è finalmente in riproduzione e la prima puntata ha messo in scena l’1-0 di Torino per la Roma. Striminzito nella forma, meno nella sostanza almeno stando a leggere il riassunto statistico della prima giornata di Serie A, con 16 squadre in campo per il rinvio delle partite delle genovesi. Nonostante l’atteggiamento introverso della squadra di Mazzarri, la Roma ha sommato ben 13 conclusioni nello specchio della porta, un dato che la mette davanti a tutte le altre squadre di Serie A.
Davanti alla Juventus che ha suonato direttamente a Sorrentino 11 volte, nonostante le trombe squillassero a festa per l’atterraggio di Cristiano Ronaldo sul campionato italiano. Dei 13 tiri romanisti, come da nefaste tradizioni recenti, 3 hanno toccato la cornice lignea della porta, sintomo di una benaugurante produzione offensiva nonostante gli ingranaggi di gioco mostrassero segni di ruggine, un po’ perché ancora è estate, un (bel) po’ per la proverbiale impostazione delle squadre di Mazzarri. Se, in un contesto simile e in una data più vicina a ferragosto che a settembre, la Roma ha comunque picchiato 13 volte nello specchio della porta significa che ha qualità individuali in grado da far uscire il sole anche in giornate così uggiose.
La prima giornata di campionato, inoltre, ci ha consegnato una Roma ecologica, come già lo era stata lo scorso anno. I giallorossi, infatti, hanno raggiunto il massimo di fatturato giornaliero in materia di tiri nello specchio col “minimo” sforzo. Appena 103.048 chilometri percorsi dalla squadra di Di Francesco: il dato più basso dell’intera Serie A. La lettura della classifica consiglia di abbassare la mano a chi intendeva porre obiezioni di natura fisico/atletica: le prime 4 squadre nella classifica dei km percorsi nei primi 90 minuti sono state tutte accomunate dalla sconfitta. Lazio, Chievo Verona, Bologna e Cagliari le formazioni che hanno pedalato di più nello scorso weekend e, in totale, hanno raccolto zero punti. E’ ormai di diffusa conoscenza che più della quantità conta la qualità della corsa: tra Roma e Lazio, ultima e prima della graduatoria in questione, passano oltre 12,7 chilometri di differenza. E 3 punti in classifica generale. Anche qui, l’impronta dell’avversario merita una menzione poiché la mancanza di spazi inevitabilmente riduce le opportunità di corsa.
Ma è ben più rassicurante abbinare il dato a quello della lunghezza media della Roma che nel secondo tempo non è andata oltre i 21,93 metri: per rendere l’idea, partendo dalla linea di fondo campo arrivava poco più in là della lunetta dell’area di rigore. Un ordine che permette di assottigliare i rischi, ottimizzare gli sforzi fisici limitando le corse lunghe alla ricerca del pallone.
MB