17/12/2020 11:26
LAROMA24.IT - Tra due settimane si insedierà ufficialmente a Trigoria Tiago Pinto come nuovo capo della struttura sportiva della Roma e, senza dubbio, avrà già studiato le lacune nella rosa a disposizione di Paulo Fonseca. Non serve un occhio particolarmente sensibile per rintracciare sulla corsia destra la principale magagna nello scacchiere giallorosso, nonostante i timidi segnali recenti di Karsdorp, l'altalenante rendimento di Bruno Peres, in scadenza il prossimo 30 giugno, e l'indecifrabile condizione fisica di Santon.
Così il primo nome circolato a ridosso del mercato invernale è di un calciatore che percorre proprio quella 'banda': Jeremie Frimpong, che il 10 dicembre ha festeggiato 20 anni, olandese di scuola Manchester City, di proprietà del Celtic che lo ha acquistato nel 2019 per 380mila euro. Un valore, stando a quanto riportato stamattina sulla rassegna stampa, cresciuto fino a pretendere ora 15 milioni di euro per lasciarlo partire. 20 presenze (e due reti) nella scorsa stagione, tra coppa e campionato, interrotto a febbraio per il dilagare della pandemia e terminato con l'utilizzo della media punti per determinare la classifica scozzese. Altre 23 in questa prima parte di stagione, nella quale Frimpong ha messo definitivamente il timbro di proprietà sulla corsia destra del tecnico Neil Lennon che, al pari di Fonseca, distribuisce i suoi secondo il 3-4-2-1.
L'esplosività di 67 chilogrammi distribuiti su 175 centimetri ne fanno un esterno di chiara propensione offensiva, con cambi di passo, frenate, ripartenze e finte di corpo difficili da sopportare nello stretto per gli avversari. Lo vedrete spesso, infatti, fermare il pallone davanti al proprio duellante, istigarlo con un paio di finte di corpo e poi sfogare la sua esplosività che, il più delle volte, porta chi lo ha affrontato a guardargli il 30 che porta sulla schiena. Ha una frenesia di gambe che, in campo aperto, lo rende uno scomodo cliente, con capacità tecniche cucite esattamente per il ruolo, nulla di particolarmente poetico dunque, con più cross tesi che arcuati, passaggi radenti dall'ingresso laterale dell'area invece di traversoni soffici in prossimità linea della linea esterna del campo. Difetta ancora nella finalizzazione ed ha inevitabili lacune nella fase difensiva, anche per via di una struttura fisica che, nei duelli a palla lontana, non lo rende di certo favorito con qualunque opponente.
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