22/03/2021 14:31
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Dal vocabolario di Coverciano, per transizione negativa s'intende il momento, e dunque la reazione, di una squadra nel momento in cui perde il possesso del pallone. Questa categoria generale, poi, apre ad un ventaglio di sfumature sui vari comportamenti a disposizione per contrastare uno dei momenti focali, la perdita dell'oggetto più ambito.
Ma la transizione "negativa", a cui ci si riferisce ora, fuoriesce dai contenuti tattici o tecnici di una partita per defluire dentro a quella manciata di parole, da "mentalità" ad "atteggiamento" e sinonimi vari, che ha inondato le spiegazioni romaniste dopo Roma-Napoli.
#RomaNapoli/#PostMatch 1/5
La tattica è cosa fai.
La tecnica è come lo fai.
La mentalità è perché lo fai.
Senza un perché, cosa o come lo fai risulta inutile.
Due situazioni simili vissute in maniera opposta da #ASRoma e #Napoli.— Mirko Bussi (@MirkoBussi) March 22, 2021
Per capire la distanza tra Roma e Napoli, squadre simili per punteggio in classifica e percorso ondulatorio ma rispetto a cui, al pari di tutte le altre connazionali, la Roma vanta la medaglia della resistenza europea, può aiutare riferirsi a quei momenti di massimo caos che si generano in occasione dei cambi di possesso. In cui la squadra di Fonseca affonda per la propria negatività. Che si manifesta lampante proprio nei momenti di transizione.
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22'06": l'#ASRoma è ancora aperta, soltanto 3 calciatori su 6 hanno reagito "positivamente" alla situazione.
22'08": l'azione del #Napoli termina con un tiro da 11M circa con un 2v2 in area. pic.twitter.com/Rg1LPjbC9W— Mirko Bussi (@MirkoBussi) March 22, 2021
Qui si prende ad esempio una transizione negativa a cui è chiamata la Roma al 22', sul risultato ancora di 0-0, con l'errore in costruzione di Cristante che il Napoli rivolge a proprio favore, in pochi secondi, per tagliare verticalmente la fragile struttura romanista. Si nota la frustrazione assalire un giocatore, qui Karsdorp come contro il Milan era stato Mancini, che ne ritarda la risposta più opportuna al bene collettivo, il lassismo di Mancini e Spinazzola, disposti in ampiezza per favorire l'uscita, e la stanca reazione di Ibanez che, nel momento in cui Insigne ha già il pieno possesso del pallone, deve ancora ribaltare la postura.
Risultato: su 6 giocatori di movimento coinvolti, appena 3 si rendono disponibili all'emergenza, lasciando al Napoli la strada per entrare in area di rigore e finalizzare l'azione con un temibile 2 contro 2 nei 16,50 romanisti. Transizione "negativa", nel senso più ampio del termine.
#RomaNapoli/#PostMatch 5/5
60'14": il #Napoli si è già ricomposto, complicando una transizione veloce della Roma, e ora si ritrova in superiorità in area di rigore.
60'15": l'#ASRoma è costretta a chiudere l'azione con un tiro dai 20M, con Koulibaly in uscita per ostacolarlo. pic.twitter.com/WT8HcGjmxy— Mirko Bussi (@MirkoBussi) March 22, 2021
La situazione si ribalta nella ripresa: è il 60' quando Koulibaly scarabocchia un passaggio alto per saltare la prima pressione romanista e consegna il pallone ad El Shaarawy. Quello che cambia, però, è la risposta del Napoli, seppur favorita dal corso della partita, che la vede in vantaggio di due gol. Nel momento in cui il numero 92 della Roma ha controllato il pallone, i 5 calciatori avversari in prossimità, Demme oltre ai componenti della linea difensiva di Gattuso, trasformano immediatamente il loro comportamento. Mario Rui e Koulibaly stringono, Maksimovic prontamente capovolge la postura e si ricompone, Demme si preoccupa di uscire in pressione, anche Hysaj, ben sopra la linea della palla, si scapicolla all'indietro.
Risultato: la Roma deve concludere la propria azione con un tiro ben al di fuori dell'area, all'incirca a 20 metri dalla porta, con il Napoli che ha ormai riguadagnato superiorità numerica e il maestoso difensore senegalese già predisposto ad ostacolare quanto più possibile il tiro di Pellegrini. Transizione negativa sì, ma solo per rispetto alla definizione di Coverciano.