27/09/2021 11:51
LAROMA24.IT (Matteo Vitale) - “Se faccio giocare 20 giocatori tu mi chiedi ‘perché cambia così tanto?’, se non faccio tante rotazioni mi chiedi questo...sono due opzioni, è importante dare stabilità, poi arriverà il momento di fare turnover”. José Mourinho, 25 settembre 2021.
Partita dopo partita risulta sempre più evidente lo scarso utilizzo delle seconde linee da parte di José Mourinho, c’è chi ritiene si tratti di strategia (per indurre la società ad accelerare il processo di crescita) e chi ritiene invece sia semplicemente espressione dello scarsissimo gradimento del portoghese per Villar, Diawara, Reynolds e gli altri, alcuni spesso in tribuna. Probabilmente è un insieme di tutte queste cose, ma se si va a guardare le precedenti esperienze di Mourinho si possono scoprire molte cose interessanti, tra cui il fatto che questa gestione fatta di soli titolari o quasi è tutt’altro che una novità. Anzi, la verità è che siamo di fronte alla regola, come potrebbe suggerire una frase detta da Mourinho nella prima conferenza stampa al Chelsea: “Non mi piace lavorare con troppi giocatori, voglio una rosa corta, 21 giocatori più i portieri, non di più”. Non solo, neanche la gestione dei giovani è cambiata: ai tempi del Manchester United non fece alcun cambio in un match di Champions contro la Juventus e a fine partita giustificò la propria scelta elencando gli assenti (Lingard, Fellaini e Sanchez) e dicendo che non puoi aspettarti che un giovane entri e segni in gare così importanti. Un altro tema che a Roma ha fatto discutere è stata la scelta di non usare i 5 cambi contro l’Udinese e contro la Lazio (solo 4 cambi) ma dalla panchina del Tottenham al riguardo disse: “Non ho problemi con i 5 cambi, ma la maggior parte delle volte non sento il bisogno di farli tutti e cinque”.
Se è vero che tutti gli allenatori, chi più chi più meno, hanno uno zoccolo duro di giocatori di cui si fidano e del quale faticano a fare a meno, nel caso dello Special One i numeri sono troppo specifici per essere casuali o per essere sottovalutati. Prendendo in considerazione alcune tra le stagioni più importanti della carriera del tecnico Giallorosso, nel bene e nel male, come la cavalcata con il Porto (culminata con la vittoria in Champions), l’esordio in Premier League (terminato con il primo posto), la Liga vinta con il Real Madrid, lo storico triplete alla guida dell’Inter e la stagione deludente con il Tottenham, analizzando formazioni, minutaggio totale dei calciatori a disposizione e titolari utilizzati nelle prime sei partite di campionato è saltato subito agli occhi un dato: il filo rosso è rappresentato dal numero di calciatori con più minuti (in tutte le competizioni) e le caratteristiche di questi. È un dato di questi giorni: da quando è arrivato a Roma, Mourinho ha utilizzato soltanto 15 titolari, con la novità di El Shaarawy nel derby di ieri.
I 15 titolari utilizzati finora da Mourinho in Serie A sono stati: Rui Patricio, Karsdorp, Mancini, Ibañez, Viña, Veretout, Cristante, Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan, Abraham, Calafiori, Carles Perez, Shomurodov, El Shaarawy.
Teniamo questo dato bene in mente.
Porto 2003/2004 – Nella stagione che lo ha lanciato nell’olimpo del calcio, José Mourinho ha utilizzato ben 32 giocatori, molti erano dei ragazzi giovanissimi, ma il gruppo dei fedelissimi è stato composto 12 giocatori: quattro giocatori hanno giocato più di 4000 minuti, soltanto 3 più di 3000 minuti e 5 più di 2000 minuti. I giocatori più utilizzati sono stati Paulo Ferreira, Ricardo Carvalho, Vìtor Bahìa e Maniche. Soltanto 12 fedelissimi, più cinque calciatori con più di 1000 minuti giocati. Due difensori, un portiere e un centrocampista. Nelle prime 6 giornate di campionato Mourinho utilizzò 17 giocatori, dando più continuità possibile al blocco difensivo.
Chelsea 2004/2005 – Nel suo primo periodo da allenatore a Londra sponda Chelsea, Mourinho è arrivato annunciandosi come un allenatore “speciale” e lo ha confermato subito, con la vittoria del campionato e con il record stabilito con soli 15 gol subiti in campionato. Anche in quella stagione, però, la gestione della rosa seguì lo stesso trend: 29 giocatori utilizzati, 5 giocatori con più di 4000 minuti, 4 con più di 3000 e 5 con più di 2000. I 5 giocatori più utilizzati: Frank Lampard, John Terry, Claude Makélélé, Petr Cech e William Gallas. Oltre questo gruppo di fedelissimi, risaltano 4 giocatori con più di 1000 minuti. Due centrocampisti, due difensori e un portiere. Nelle prime 6 giornate di campionato utilizzò 16 giocatori, scegliendo 4 formazioni su 6 praticamente identiche (e in una sola ne lanciò 4 nuovi insieme).
Inter 2009/2010 – Stagione, questa, tristemente nota a tutti i tifosi della Roma, perché terminata con il triplete vinto dall’Inter di José Mourinho. In quella lunga stagione, l’allenatore portoghese utilizzò 28 calciatori, con un gruppo di fedelissimi di 13 giocatori, perfettamente in media con gli altri due esempi precedenti: 5 giocatori con più di 4000 minuti, 5 giocatori con più di 3000 minuti e 3 giocatori con più di 2000 minuti disputati. Soltanto 4 giocatori con più di 1000 minuti. Gli uomini più utilizzati: Javier Zanetti, Julio Cesar, Maicon, Lucio e Diego Milito. Tre difensori, un portiere e un attaccante. Nelle prime 6 giornate di campionato Mourinho scelse 18 titolari diversi, inserendo il giovane Santon (oggi tra i fuori squadra in casa Roma).
Real Madrid 2011/2012 – Nel suo periodo sulla panchina dei Blancos Mourinho poté contare su una squadra piena di campioni, Cristiano Ronaldo su tutti. Non stupirà nessuno, ma l’ex giocatore della Juventus risultò essere il giocatore più utilizzato in quella stagione. Mourinho utilizzò 30 calciatori in tutto, con uno zoccolo duro composto da 13 calciatori. I fedelissimi, con più di 4000 minuti disputati, furono Cristiano Ronaldo, Iker Casillas, Xabi Alonso, Sergio Ramos e Pepe. Due difensori, un portiere, un centrocampista e un attaccante. Pur confermando la stessa formazione titolare nelle prime due giornate di campionato, Mourinho quella stagione utilizzò ben 19 calciatori nelle prime 6 giornate.
Chelsea 2014/2015 – Dopo l’esperienza al Real Madrid, José torna al Chelsea, dove dice di sentirsi a casa e dove dice di essere felice di avere Lampard, Terry e Cole in quanto anime del club e per questo annuncia di star lavorando con il club per lo sviluppo di ragazzi “made in Chelsea”. In quella conferenza cita Chalobah, uno dei migliori amici di Tammy Abraham, oltretutto. Nella seconda stagione alla guida dei Blues, Mourinho vinse di nuovo la Premier League e utilizzò 26 giocatori, con questa distribuzione: 5 giocatori con oltre 4000 minuti giocati, 4 oltre i 3000, 2 sopra i 2000 e 7 sopra i 1000 minuti. I giocatori più utilizzati furono: John Terry, Branislav Ivanovic, Eden Hazard, Nemanja Matic e Gary Cahill. Ancora una volta: tre difensori, un centrocampista e un giocatore offensivo. Probabilmente è la stagione manifesto per confermare il Mourinho-pensiero, l’idea della stabilità: nella prime 6 giornate utilizzò soltanto 13 titolari, confermando il più possibile lo stesso blocco di titolari (schierando sempre la stessa difesa), esattamente come sta avvenendo ora a Roma.
Manchester United 2016/2017 – Anche in quella stagione, Mourinho riuscì a portare a casa due trofei, una Coppa di Lega e l’Europa League. Una stagione quasi infinita, con tante competizioni e tante partite da giocare, motivo per cui ci troviamo di fronte a una delle eccezioni delle gestioni del mister: nella stagione 2016/2017 utilizzò addirittura 32 giocatori, molti giovanissimi, ma soltanto 3 con oltre 4000 minuti di gioco. Furono 6 i giocatori con più di 3000 minuti e addirittura 10 quelli con più di 2000 minuti. Soltanto tre giocatori con più di 1000 minuti. In quella stagione Mourinho poté contare su Smalling e Mkhitaryan, oggi in Giallorosso (rispettivamente 2609’ e 2544’). I 3 giocatori più utilizzati furono Paul Pogba, De Gea e Ander Herrera. Due centrocampisti e un portiere. Nelle prime 6 giornate di campionato Mourinho in quella stagione puntò su 16 titolari differenti, in linea con quanto visto a Roma fino a oggi.
Tottenham 2020/2021 – Stagione negativa per il mister, nonostante la finale raggiunta (ma venne esonerato prima) e sostanzialmente il motivo per cui oggi è a Roma. L’esperienza con il Tottenham è durata meno del previsto, dunque fra i 32 impiegati non troveremo giocatori con più di 4000 minuti disputati (ma solo per mancanza di tempo). La scorsa stagione Mourinho utilizzò 4 giocatori per più di 3000 minuti, 9 per più di 2000 e 6 (quasi 7, 994 minuti per Dele Alli) per più di 1000 minuti. I 4 giocatori più utilizzati furono Hugo Lloris, Pierre-Emile Højbjerg, Harry Kane e Heung-min Son. Il portiere, un centrocampista e due giocatori offensivi. Questa e quella con il Real Madrid sono i casi "record" fra tutte quelle analizzate qui: Mourinho l’anno scorso ha utilizzato 19 titolari diversi nelle prime sei partite.
Roma – Per quanto riguarda la sua esperienza in Giallorosso è ancora troppo presto fare proiezioni o cose simili, però è possibile notare come l’attuale zoccolo duro sia composto da Rui Patricio, Mancini, Cristante e Ibañez, gli ultimi tre con lo stesso minutaggio e Karsdorp. Manca Pellegrini, ma solo perché forzatamente assente nel Derby. La stabilità di cui ha parlato Mourinho in conferenza stampa viene ricercata con la costruzione di una difesa solida e quanto più rodata possibile, ma anche con l’utilizzo continuo dello stesso “blocco” di calciatori con un minutaggio dai 2000 minuti in su, il quale come abbiamo visto in tutti questi casi analizzati, sette progetti differenti in periodi differenti della sua carriera, è composto da un ristretto numero di calciatori, soltanto una volta oltre i 14 (la stagione con il Manchester Utd), un numero che fa tornare in mente la quantità di titolari utilizzati da Mourinho in questo inizio di stagione.
Non una strategia mediatica particolare, non un’antipatia personale nei confronti di Villar (con la Lazio ancora una volta in tribuna) e Diawara: è sempre lo stesso Mourinho, a cui interessa anzitutto costruire un’identità tattica e un gruppo compatto. Chiaramente nella lunga carriera del mister ci sono state delle eccezioni, come le stagioni al Manchester e al Tottenham, durante le quali Mourinho ha riconosciuto di dover ricorrere alle rotazioni per arrivare fino in fondo: alla guida degli Spurs, nel dicembre del 2020, durante un periodo con molti match (7 in 21 giorni) ha riassunto così "è impossibile per un calciatore giocare tutte queste partite ravvicinate, abbiamo bisogno di farlo (turnover, nda), ma ci sono giocatori unici e a loro dobbiamo dare maggior minutaggio possibile perché possono fare la differenza". Insomma, quello che stiamo vedendo da vicino in questi giorni non è un “nuovo” Mourinho, almeno non dal punto di vista della gestione della rosa. L’idea sembra chiara: trovare stabilità prima di ogni altra cosa, per il turnover ci sarà tempo.
Tutti i numeri:
Porto 2003/2004: 32 calciatori utilizzati, 4 con oltre 4000', 3 con oltre 3000', 5 con oltre 2000', 5 con oltre 1000'. 17 titolari nelle prime sei partite.
Chelsea 2004/2005: 29 calciatori utilizzati, 5 con oltre 4000', 4 con oltre 3000', 5 con oltre 2000', 4 con oltre 1000'. 16 giocatori utilizzati nelle prime sei partite.
Inter 2009/2010: 28 calciatori utilizzati, 5 con oltre 4000', 5 con oltre 3000', 3 con oltre 2000', 4 con oltre 1000'. 18 titolari utilizzati nelle prime sei partite.
Real Madrid 2011/2012: 30 calciatori utilizzati, 5 con oltre 4000', 4 con oltre 3000', 4 con oltre 2000', 6 con oltre 1000'. 19 titolari utilizzati nelle prime sei partite.
Chelsea 2014/2015: 26 calciatori utilizzati, 5 con oltre 4000', 4 con oltre 3000', 2 con oltre 2000', 7 con oltre 1000'. 13 titolari utilizzati nelle prime sei partite.
Manchester United 2016/2017: 32 calciatori utilizzati, 3 con oltre 4000', 6 con oltre 3000', 10 con oltre 2000', 3 con oltre 1000'. 16 titolari utilizzati nelle prime sei giornate.
Tottenham 2020/2021: 32 calciatori utilizzati, 4 con oltre 3000', 9 con oltre 2000', 6 con oltre 1000'. 19 titolari utilizzati nelle prime sei giornate.