23/05/2022 17:04
LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – Il campionato di Serie A 2021/2022 della Roma è stato caratterizzato da momenti positivi ed altri negativi sia a livello di prestazioni sia di risultati. Sin da subito José Mourinho ha cercato di inculcare nella testa dei giocatori la sua filosofia di gioco, che si basa principalmente sulla compattezza e sulla solidità della squadra. Nonostante sia solamente la prima stagione, i numeri dimostrano come i suoi ragazzi abbiano cercato di replicare in campo gli insegnamenti appresi durante gli allenamenti: se la fase offensiva è peggiorata in termini realizzativi, quella difensiva (uno dei cavalli di battaglia dello Special One) ha fatto registrare un ottimo miglioramento rispetto alle passate annate.
43 RETI INCASSATE IN 38 PARTITE: IL CONFRONTO CON LE PRECEDENTI TRE STAGIONI
Nella stagione appena terminata la Roma ha subito 43 reti in 38 partite (1,13 a match), un dato che la posiziona al sesto posto nella classifica tra le difese meno battute della Serie A. I giallorossi, infatti, si trovano solamente dietro ai club che hanno conquistato l’accesso alla prossima edizione della Champions League (Milan e Napoli 31 gol subiti, Inter 32, Juventus 37) ed alla rivelazione Torino (41). La Roma non concludeva un campionato con così poche reti incassate dalla lontana stagione 2017/2018, quando, in quell’occasione, raccolse il pallone in fondo al sacco solamente 28 volte (2° miglior difesa della Serie A). A partire da quell’annata, i dati difensivi dei giallorossi si sono rivelati gravemente insufficienti:
I PROTAGONISTI DEL MIGLIORAMENTO: L'AIUTO ARRIVA DAL CAMBIO DI MODULO
Il merito di questo miglioramento difensivo rispetto alle ultime stagioni va, oltre che all’allenatore, anche ai protagonisti che sono scesi in campo. Fondamentale è stato il contributo del neoarrivato Rui Patricio, che ha ridato sicurezza al reparto dopo anni di difficoltà ed errori. Tra i difensori centrali, Chris Smalling ha avuto un rendimento sicuramente sopra la media e sembra essere tornato il muro di una volta. L’altro perno e uomo fidato di Mourinho è Gianluca Mancini, a cui il tecnico non vuole mai rinunciare per la sua leadership all’interno della squadra. Roger Ibañez e Marash Kumbulla hanno alternato ottime prove ad altre insufficienti: il giovane albanese era stato addirittura spedito in tribuna dopo la disfatta di Bodø ma, con lavoro ed impegno, ha riconquistato la fiducia dell’allenatore ed ha dimostrato di avere grandi qualità ancora da esprimere pienamente. Sulla fascia destra lo Special One si è sempre affidato alla locomotiva Rick Karsdorp, il quale non ha quasi mai riposato nonostante la presenza di Ainsley Maitland-Niles, arrivato dall’Arsenal a gennaio e dal quale ci si aspettava di più. Sulla sinistra invece si sono verificati molti cambiamenti a causa dell’infortunio di Leonardo Spinazzola, tornato disponibile per le ultime partite: il nuovo acquisto Matias Viña non ha convinto, Riccardo Calafiori è stato mandato in prestito e quindi Mourinho è stato costretto a tirare fuori dal cilindro uno dei suoi colpi di genio, ovvero schierare il classe 2002 Nicola Zalewski, che ormai è il padrone indiscusso di quella corsia. In questo ruolo è stato provato anche Stephan El Shaarawy ed in più occasioni ha dimostrato di sapersi adattare. Le differenti scelte effettuate non si sono limitate solamente ai calciatori, bensì hanno riguardato anche il modulo.
Nelle prime 11 partite di Serie A Mourinho ha optato per una difesa a 4 con Karsdorp e Viña o Calafiori sugli esterni, ma la svolta è arrivata il 7 novembre del 2021 allo Stadio Pier Luigi Penzo di Venezia. In questo match, l’allenatore portoghese scelse un inedito 3-4-1-2 con El Shaarawy e Karsdorp a tutta fascia. Nonostante la sconfitta, da quella sfida la Roma giocherà praticamente sempre (eccezion fatta per Roma-Juventus e Roma-Cagliari) con tre difensori centrali e due laterali di centrocampo, i quali, in fase di non possesso, arretrano e formano una linea a 5.
Nelle 13 sfide in cui Mourinho ha utilizzato la difesa a 4, i giallorossi hanno incassato 16 reti, per una media di 1.23 gol a partita. Questo dato cala leggermente nelle occasioni in cui la formazione era costituita da un reparto arretrato formato da 3 uomini, infatti sono stati 27 i gol subiti in 25 match, ovvero 1.08 a gara. Il cambio di modulo, quindi, ha garantito maggiore solidità difensiva ed anche le statistiche parlano chiaro.
FOCUS SUL GUARDIANO GIALLOROSSO: RUI PATRICIO
Una delle dolci sorprese della stagione è stato sicuramente l’acquisto di Rui Patricio. Arrivato in estate dal Wolverhampton tra lo scetticismo generale per via della non più giovane età (34 anni, classe ’88), si è dimostrato un portiere di grandissima affidabilità. Pagato 11.5 milioni di euro più bonus, Mourinho lo ha fortemente voluto alla Roma, affidandogli sin da subito le chiavi della porta giallorossa che, soprattutto dopo l’addio di Alisson, è stata spesso oggetto di critiche. Il muro portoghese è sceso in campo 38 volte su 38 in Serie A, disputando tutti i minuti a disposizione: ha subito 43 gol in stagione (uno ogni 79 minuti circa), ma ha anche mantenuto la porta inviolata in ben 15 occasioni, così come Handanovic (meglio di loro solo Maignan a quota 17). La Roma non terminava così tante partite senza subire gol dalla stagione 2017/2018, quando Alisson ne mise a referto 17. Quest’ultima statistica rappresenta pienamente il miglioramento del reparto arretrato di cui abbiamo parlato fino a questo punto.
I dati relativi ai clean sheet della Roma nelle ultime 4 stagioni di Serie A:
Rui Patricio ha collezionato 106 parate in questa stagione, grazie alle quali è il sesto portiere (insieme a Cragno) ad averne effettuate di più in campionato. Se invece prendiamo in considerazione la classifica che comprende tutte le parate degli estremi difensori appartenenti alle varie squadre, la Roma si piazza all’undicesimo posto con il Napoli a quota 106. I giallorossi hanno ricevuto 6 rigori contro ed uno di questi è stato respinto da Rui Patricio in occasione di Milan-Roma, quando ipnotizzò Ibrahimovic dal dischetto. La media dei rigori parati dal portoghese è del 16,6%.
I miglioramenti della fase difensiva, nonostante sia solo il primo anno di Mourinho sulla panchina della Roma, sono sotto gli occhi di tutti. L’auspicio è che si possa incassare un numero di reti inferiore rispetto a quello attuale poiché, come spesso accade in Serie A, la squadra a trionfare alla fine del campionato è quella che subisce meno, non quella che segna di più.