30/01/2023 11:36
LAROMA24.IT - Quella richiesta del difensore in più, confermata da Tiago Pinto ad inizio mercato nell'intervista alla 'Gazzetta dello Sport', viene esaudita sul finale del calciomercato: Diego Llorente vestirà la maglia della Roma almeno fino al prossimo giugno. Prestito con diritto di riscatto per il difensore che aveva rinnovato il contratto col Leeds poco più di un mese fa.
Nato a Madrid nell'agosto del 1993, Llorente fa il suo debutto con la maglia del Real Madrid negli ultimi 5 minuti dell'ultima giornata della stagione 2012/13: 4-2 all'Osasuna e il 'bambino' con la maglia numero 37 viene spedito in campo proprio da Josè Mourinho, all'epoca tecnico dei blancos. Entrò da terzino sinistro come farà la stagione successiva, per 17 minuti stavolta, sostituendo Coentrao nel 4-0 all'Almeria. Facile, dunque, immaginare che sia stato il tecnico ad accendere definitivamente l'ipotesi Llorente. Dalla casa madre, poi, due prestiti prima al Rayo Vallecano e poi al Malaga in cui comincia a riempire la casella delle presenze in Liga prima di passare nel 2017/18 alla Real Sociedad, in anni in cui il club basco raggiunge più volte le coppe europee.
Da qui, Llorente, che nel frattempo ha vestito la maglia della Spagna (10 presenze in carriera), viene cercato e acquistato dal Leeds di Marcelo Bielsa, deciso ad investire 20 milioni di euro. "A essere onesti, tanta gente mi ha parlato di Bielsa, ma finché non giochi davvero per lui non ti rendi conto di quanto sia tutto quanto diverso e di quanto i suoi allenamenti siano sfaccettati" dirà Llorente sul 'Loco' che lo utilizza da centrale di sinistra sfruttandone le qualità in costruzione, prettamente spagnole e l'abilità nei duelli difensivi nonostante una mole non impressionante con i suoi 186 centimetri. 15 presenze in Premier League nella prima stagione, complicata da infortuni muscolari, 28 in quella successiva e 8 in questi primi 6 mesi.
Longilineo, Diego Llorente ha piede destro e ben istruito per costruzioni brevi, con passaggi corti, ma ha anche precisione nel gioco lungo, una caratteristica che gli tornerà certamente utile a Trigoria. Può ricoprire tutti e 3 i posti difensivi della Roma, ponendosi come un'alternativa che non ha l'impatto fisico su cui possono contare Ibanez o Mancini ma rispetto a loro, magari, potrà garantire maggiori capacità di costruzione e pulizia negli interventi difensivi.
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