15/08/2023 17:06
LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – La Roma batte un altro colpo. Dopo aver acquistato a parametro zero Houssem Aouar ed Evan Ndicka ed essersi assicurata con la formula del prestito secco sia Diego Llorente sia Rasmus Kristensen, ora è fatta per l’arrivo di Renato Sanches. Il centrocampista portoghese lascia il PSG (come Leandro Paredes) e sbarca nella Capitale con la formula del prestito oneroso (1 milione di euro) con obbligo di riscatto condizionato al numero delle presenze.
LA CARRIERA DI RENATO SANCHES
Gli inizi in Portogallo e l’avventura al Benfica con Cristante
Renato Júnior Luz Sanches nasce il 18 agosto 1997 a Lisbona (Portogallo), ma alcuni sostenevano che fosse del 1993. Il padre, infatti, non fece registrare immediatamente il certificato di nascita poiché si separò dalla moglie subito dopo la nascita del figlio, ma i dubbi sollevati dalla leggenda del calcio francese Guy Roux si risolsero in seguito al ritrovamento della cartella clinica, che confermò la nascita nel 1997.
Sanches inizia a muovere i suoi primi passi nel mondo del pallone nell’Águias da Musgueira. Sin da subito si intravedono le sue grandi qualità e nel 2008 il Benfica, la società più vincente del calcio portoghese, decide di puntare su di lui pagando, secondo la leggenda, 750 euro e 25 palloni. Da questo momento parte la scalata verso la prima squadra e l’esordio con i grandi si concretizza il 30 ottobre del 2015: Rui Vitoria lo manda in campo al minuto 75 al posto di Jonas nel match vinto per 0-4 contro il Tondela. Piccola curiosità: nella rosa di quel Benfica vi era anche un giovanissimo Bryan Cristante, il quale però rimase in panchina nel giorno del debutto di Sanches. Nella stagione 2015/2016 si ritaglia uno spazio importante e colleziona 35 presenze (di cui 6 in Champions League, tutte da 90 minuti), 2 reti e un assist.
Il trasferimento al Bayern Monaco e l’exploit a EURO2016
L’ottima stagione disputata al Benfica scatena una vera e propria asta tra i top club europei, ma alla fine la spunta il Bayern Monaco, che lo acquista per 35 milioni di euro più bonus in base al raggiungimento di determinati obiettivi. Poco dopo arriva anche la chiamata di Fernando Santos, commissario tecnico del Portogallo, per l’Europeo del 2016: la scelta migliore che potesse fare. Dopo una fase a gironi non esaltante, il giovane centrocampista diventa fondamentale nelle partite “da dentro o fuori” ed è proprio lui a segnare il gol del momentaneo pareggio contro la Polonia ai quarti di finale, per poi ripetersi dal dischetto nella lotteria dei rigori. Grazie alle sue prestazioni trascina la nazionale lusitana alla vittoria in finale per 1-0 contro la Francia. Inoltre vince il premio di “miglior giovane” di EURO2016 e il riconoscimento di “Golden Boy” del 2016.
Il Bayern Monaco sa di avere un potenziale campione, ma la folta concorrenza nel reparto di centrocampo ne frena la crescita: sono solamente 25 le presenze stagionali, per un totale di 903 minuti, zero gol e zero assist.
Il prestito fallimentare allo Swansea, il ritorno al Bayern Monaco e la semi-rinascita in Francia
Nell’estate del 2017 il Bayern Monaco decide di mandarlo in prestito allo Swansea di Tammy Abraham, all’epoca in Premier League, per farlo giocare con maggiore continuità. I segnali negativi arrivano già nel match di esordio contro il Newcastle: 14 palloni persi nei primi 28 minuti e prestazione ampiamente insufficiente, tanto da meritarsi l’appellativo di “uno dei peggiori debutti di sempre in Premier League”. Ad ottobre si ferma per un infortunio alla coscia e a gennaio il problema si ripete, ma in questo caso rimane ai box per più di tre mesi (out per 19 gare). Una parentesi davvero sfortunata, che termina con 15 presenze totali e un assist all’attivo. Concluso il prestito in Inghilterra, Sanches torna al Bayern Monaco e diventa una riserva: il tempo di gioco infatti continua a scarseggiare e scende in campo per solamente 782 minuti.
Dopo annate caratterizzate da poche luci e tante ombre, il Lille (club in cui gioca anche Mehmet Zeki Celik) lo individua come nuovo rinforzo per il centrocampo e lo acquista a titolo definitivo dal Bayern Monaco per 20 milioni di euro. Qui in Francia il classe ’97 trova grande spazio con Christophe Galtier e, al netto di una contusione al tendine d’Achille, mette a referto 30 presenze, 4 reti e 1 assist alla sua prima stagione in terra transalpina. Nel 2020/21 contribuisce da protagonista alla clamorosa vittoria del campionato del Lille, ma la gioia del trionfo viene parzialmente oscurata dai suoi continui problemi fisici di natura muscolare: saranno ben 18 le partite stagionali che Sanches salterà, ma scenderà comunque in campo in 29 occasioni (1 gol e 4 assist). Nell'annata seguente vince la Supercoppa francese (che non disputerà a causa di un infortunio), ma la sua squadra fatica in Ligue 1 e si piazza al decimo posto in classifica. Dal punto di vista personale il centrocampista rimane comunque uno dei giocatori più importanti della rosa, ma i problemi fisici non lo mollano e anche in questa annata salta 15 partite.
In estate saluta il Lille dopo 91 presenze, 7 reti e 10 passaggi vincenti per trasferirsi al PSG, dove rincontra proprio Galtier. Nonostante conosca molto bene l’allenatore, Sanches viene sovrastato dalla concorrenza e fatica ad imporsi proprio come avvenne nel Bayern Monaco. Nella stagione appena terminata scende in campo 27 volte, ma viene nuovamente frenato dagli infortuni, che lo costringono a guardare i compagni dalla tribuna per 19 partite.
Dopo anni negativi, caratterizzati da qualche gioia come la vittoria della Ligue 1 e della Supercoppa francese con il Lille, Renato Sanches ha la possibilità di riprendere in mano la sua carriera e rilanciarsi alla Roma. Fondamentali saranno i consigli di José Mourinho, il quale dovrà essere bravo a gestire il calciatore soprattutto dal punto di vista fisico.
CARATTERISTICHE TATTICHE E TECNICHE: ECCO COSA RENATO SANCHES PUÒ DARE ALLA ROMA
Renato Sanches porta una ventata d’aria fresca nella rosa della Roma. Lo Special One chiedeva da moltissimo tempo un centrocampista più dinamico, in grado di condurre il pallone dalla difesa all’attacco, di alzare la linea del pressing, di recuperare la palla e ripartire con grande velocità e queste caratteristiche appartengono proprio al classe ’97: “Portare il pallone in avanti è uno dei miei punti forti”, le sue dichiarazioni in un’intervista. Il suo idolo è Clarence Seedorf e, in alcuni casi, potrebbe ricordarlo, soprattutto nelle movenze (attenzione, non si tratta di un paragone!). Uno dei suoi punti di forza è sicuramente la duttilità, infatti Renato Sanches potrebbe tranquillamente giocare al fianco di Bryan Cristante o Leandro Paredes oppure da mezzala interna in un centrocampo a cinque. A volte è stato utilizzato anche da trequartista e da esterno di centrocampo a destra nel 4-2-3-1 adottato dal ct Santos all’Europeo.
I commenti di alcuni suoi ex allenatori potrebbero aiutarci a capire di che tipo di giocatore si tratta. “È irriverente, selvaggio, cattura chi lo guarda, è altamente commerciale e a qualunque tifoso piace vederlo giocare”, disse Rui Vitoria, colui che lo fece esordire. Niko Kovac, ex tecnico del Bayern Monaco, affermò: “Ha qualità che non si vedono tutti i giorni in Bundesliga ed è per questo che il Bayern lo ha comprato”. “Renato legge molto bene il gioco, analizza le sue prestazioni e in più guarda molto calcio. Inoltre sa come mantenere una posizione più difensiva. È un giocatore da Champions League. Sa scegliere le zone in cui dribblare e quelle in cui giocare sicuro, anche se è importante non fargli perdere il suo coraggio. In alcune partite, quando è in difficoltà, tende a fare le cose da solo e perde un po’ di lucidità”, l’analisi di Christophe Galtier.
Da sottolineare ovviamente la sua forza fisica, abbinata a una buona velocità soprattutto durante la conduzione del pallone. Non è un goleador (solamente 13 reti in carriera considerando i club) o un assist man (15), ma ha comunque un tiro discreto e un piede educato per imbucare gli attaccanti, anche se non è il suo compito principale. Inoltre è dotato di un ottimo dribbling.
Renato Sanches ha però un enorme limite, ovvero la condizione fisica: molto spesso è infortunato e si tratta principalmente di problemi muscolari, che lo costringono a stare ai box per numerosi match. Un dato è eclatante: dall’inizio della sua carriera tra i professionisti non ha mai giocato più di 25 partite in campionato in una stagione (un traguardo raggiunto solamente nell’annata 2021/22). Il reparto medico della Roma, i preparatori atletici e soprattutto José Mourinho dovranno essere bravi a gestire le energie del calciatore per evitare spiacevoli sorprese.
Il venticinquenne portoghese può rappresentare un rinforzo davvero importante per i giallorossi, soprattutto qualora non avesse infortuni. Dal punto di vista tecnico, la qualità di Renato Sanches è indiscutibile e non è un caso che sia stato premiato come “miglior giovane” di EURO2016 e che abbia giocato per top club come Bayern Monaco e PSG. Potrà essere un titolare della Roma 3.0 di Mourinho? Certamente, ma dovrà dimostrare tutto il suo valore per superare la folta concorrenza in quel reparto, composto da Cristante, Pellegrini, Aouar, Bove, Pagano e il nuovo arrivato Paredes.
Mou è stato finalmente accontentato: ecco Renato Sanches, il centrocampista moderno al servizio della Roma.