17/07/2024 21:34
LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – Florent Ghisolfi mette a segno il terzo colpo in entrata in questa sessione di calciomercato e dopo gli acquisti di Buba Sangaré ed Enzo Le Fée si è assicurato il portiere australiano Mathew Ryan. L’esperto estremo difensore classe ’92 arriva alla Roma a parametro zero e ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2026. Il trentaduenne prende il posto del partente Rui Patricio e ricoprirà il ruolo di secondo portiere alle spalle di Mile Svilar.
La lunga carriera di Mathew Ryan in giro per il mondo e il mancato trasferimento alla Roma nel 2015
Nato l’8 aprile 1992 a Plumpton (Australia), Mathew David Ryan muove i primi passi nel mondo del calcio in patria e inizia a mettersi in mostra con la maglia dei Central Coast Mariners. L’esordio in prima squadra arriva il 28 agosto 2010: l’allenatore Graham Arnold decide di schierare titolare il diciottenne nella partita di campionato con il Sydney, terminata con il punteggio di 1-1. Da quel momento diventa un perno della formazione e in tre stagioni mette a referto ben 94 presenze tra tutte le competizioni. Oltre a contribuire alla vittoria del titolo di Campione d’Australia nella stagione 2012/2013, Ryan riceve numerosi premi individuali tra cui ‘Portiere dell’anno’ e ‘Giovane calciatore dell’anno’ in ben due occasioni.
Le ottime prestazioni fornite in Oceania spingono il Club Bruges a portarlo in Europa nell’estate del 2013 per 125mila euro. Nell’esperienza biennale in Belgio il portiere dimostra tutto il suo valore e, oltre a debuttare in Europa League, si guadagna il posto da titolare nell’Australia (con cui aveva già debuttato nel 2012) al Mondiale del 2014 a soli 22 anni.
Nel 2015 Ryan vince da protagonista la Coppa D’Asia (eletto miglior portiere della competizione) e diventa uno degli estremi difensori più ambiti sul mercato. I club interessati a lui sono molti e tra questi c’è anche la Roma, alla ricerca di un nuovo numero uno al posto di Morgan De Sanctis (retrocesso al ruolo di vice). Il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini tratta con il Club Bruges, ma l’accordo non viene mai raggiunto e i capitolini decidono di virare su Wojciech Szczesny per questioni economiche. Alla fine Ryan lascia il Belgio e si trasferisce al Valencia per 7 milioni di euro.
L’avventura spagnola è caratterizzata dalla forte concorrenza di Diego Alves e Jaume Domenech e dai numerosi infortuni che ne limitano il rendimento: sono solamente 23 le presenze collezionate in un anno e mezzo e a causa del suo scarso rendimento viene mandato in prestito al Genk nel gennaio del 2017. In questi sei mesi si rilancia e mette a referto ottimi numeri (11 clean sheet in 24 presenze e solo 20 reti subite), che convincono il Brighton (neopromosso in Premier League) a sborsare 6 milioni per acquistarlo a titolo definitivo. Nelle prime tre stagioni è il titolare inamovibile della squadra, ma nel dicembre del 2020 l’allenatore Graham Potter decide di lasciarlo ai margini della rosa per fare spazio a Robert Sanchez.
La sua avventura con le Seagulls termina dopo 123 presenze (maggior numero di partite disputate in un club) nel gennaio del 2021, quando l’Arsenal decide di puntare su di lui come vice di Bernd Leno. Ryan disputa solo 3 partite e alla fine del prestito semestrale nei Gunners il Brighton lo cede a titolo gratuito alla Real Sociedad. L’esperienza nel club basco si conclude dopo appena un anno (9 presenze), mentre la successiva parentesi al Copenhagen dura appena 6 mesi (11 partite giocate).
L’ultima tappa della sua carriera prima del trasferimento alla Roma è l’AZ Alkmaar, che lo acquista per 500mila euro nel gennaio del 2023. Ryan torna a giocare con grande continuità e si mette in luce anche in Conference League: nella stagione 2022/23 elimina la Lazio agli ottavi di finale giocando da titolare sia all’andata sia al ritorno e vincendo entrambe le sfide per 2-1. In un anno e mezzo scende in campo in 64 occasioni e il 1° luglio 2021 lascia il club olandese in seguito alla scadenza del contratto.
La Roma, alla ricerca di un nuovo portiere per sostituire Rui Patricio, fiuta il colpo e decide di tesserarlo a parametro zero. A oltre un anno di distanza da quel Lazio-AZ Alkmaar di Conference League, Ryan tornerà a difendere i pali della porta allo Stadio Olimpico, ma questa volta indosserà la maglia della Roma.
Le caratteristiche tecnico-tattiche: ecco cosa Ryan può dare alla Roma
Il tesseramento di Mathew Ryan rappresenta una mossa intelligente da parte della Roma, che ha deciso di ingaggiare a parametro zero un portiere esperto da affiancare a Mile Svilar, risparmiando così sul costo del cartellino. L’estremo difensore australiano ricoprirà infatti il ruolo di vice e prenderà il posto di Rui Patricio, il quale ha salutato il club in estate.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche tecniche, il classe ’92 è leggermente più basso di Svilar (184 cm vs 189 cm) e il suo piede preferito è il destro. È dotato di grande esplosività e reattività, accompagnate da buon posizionamento e capacità nell’impostazione sia con i piedi sia con le mani: “Il mio stile di gioco è cambiato, in passato ero più un portiere in versione libero”, le sue parole in un’intervista al The Guardian nel 2018. Nonostante sia coraggioso nelle uscite basse, pecca leggermente sulle palle alte a causa della sua statura non elevatissima considerando anche l’altezza dei portieri attuali. Un altro punto debole è la propensione agli infortuni, dato che è rimasto ai box in 10 occasioni.
Il suo punto di forza è sicuramente l’esperienza accumulata nel corso della carriera sia a livello di club (453 partite totali in 9 squadre diverse) sia in nazionale (92 presenze e ben tre Mondiali disputati con l’Australia), un fattore che può contribuire alla crescita di Svilar. “Non si smette mai di imparare. Ogni giorno bisogna avere quella mentalità che ti spinge a voler migliorare - le sue parole al portale Inews nel 2020 -. Cerco sempre di crescere e di rimanere al top della forma. Più si riesce a rimanere al top in tutti gli aspetti e a migliorare in certe caratteristiche, meglio sarà sia dal punto di vista individuale sia per la squadra in generale”.
Ryan ha sempre mostrato grande voglia di giocare, tanto da non essersi mai considerato un ‘numero 12’: “Nella mia testa non mi considero il 'numero 12'. So che recentemente il mio ruolo è stato quello di portiere di riserva, ma c'è una differenza abissale tra chiamare qualcuno ‘numero 12’ e ricoprire quel ruolo - le sue parole in un’intervista al tabloid britannico The Athletic nel 2022 -. Quando ero giovane, soprattutto ai tempi del Valencia, faticavo ad accettare la decisione di restare in panchina. Ero più immaturo e lasciavo che le mie frustrazioni prendessero il sopravvento. Sono un ottimo portiere di livello mondiale. Cambiare ripetutamente squadra per la mancanza di minutaggio rappresenta un duro colpo per me, è come un calcio nello stomaco, ma cerco di usare tale dolore come motivazione per continuare a migliorare”.
Ora Ryan dovrà dimostrare di non essere un semplice ‘numero 12’ e potrà farlo con la maglia della Roma a quasi 10 anni di distanza da quel mancato trasferimento in giallorosso.