18/04/2011 11:25
A Milano viene tutto più facile, perché dopo labbuffata degli ultimi anni, un momento di stasi, di incoerenza e flessione per certi versi ci può anche stare. Gli stimoli cambiano, gli uomini si affaticano e non sempre può girare nel modo giusto. Diverso il discorso per la Roma che di successi ha ricordi lontani, nonostante si appresti a vivere una nuova giovinezza grazie allarrivo di una proprietà che sembra intenzionata ad investire molti soldi. Il problema della Roma attuale è quello di esser rimasta schiacciata in questa fase di transizione. Tra il declino dellera Sensi che senza lintervento provvidenziale della banca avrebbe probabilmente portato al fallimento del club o a un ridimensionamento drastico, e la ricerca di nuovi acquirenti credibili: trovati dopo mesi di ricerca e confermati solo dopo una estenuante trattativa conclusasi sun paio di giorni fa dallaltra parte delloceano. Inevitabile quindi passare un momento così, anche se in molti pensavano che larrivo di Montella sulla panchina giallorossa potesse risolvere tutti i problemi. Tanto di cappello allottimo lavoro svolto fin qui dallex aeroplanino giallorosso, ma così non è stato.
Il problema della Roma appare molto più complesso che non relativo solo a meri compiti tattici o a una condizione fisica non ottimale: anche se il ritorno di Bertelli ha rimesso «in piedi» la Roma. È evidentemente un problema di testa, di convinzione, di motivazioni e voglia. Non a caso ieri il tecnico gialloroso ha tenuto a rapporto la squadra nello spogliatoio prima dellallenamento: pochi minuti, ma durissimi, nel quale Montella si è sfogato come forse non aveva mai fatto prima. A dire il vero già subito dopo il match i «senatori» del gruppo (Totti e Pizarro) avevano rimproverato a brutto muso Vucinic per i clamorosi errori commessi in campo (quel gol non si può sbagliare). Sono volate parole pesanti. E tra le altre cose la Roma sembra, inspiegabilmente, pagare anche la «distrazione» dovuta alle ultime vicende societarie: cosa che qualcuno si è apprestato a sottolineare e che non è piaciuto affatto a DiBenedetto & Co.. Ma, per quanto assurdo possa sembrare, probabilmente è stato proprio così. Ma è un alibi che questa squadra non può avere, e quando il popolo romanista grida alla «rifondazione», forse non ha tutti i torti. Serve una svolta epocale per cambiare la situazione e far tornare questa Roma a sognare in grande.