Il CONI vara la manovra

29/09/2011 09:38

Sulla stessa lunghezza d’onde di quella «ufficiale» del governo politico, lo sport, che da sempre rivendica la sua autonomia, si è sottoposto a una sorta di autoriforma tagliando una cifra (a regime, ossia nell’arco di un anno), che dovrebbe quantificarsi in circa trenta milioni di euro (considerando che la cifra del «finanziamento» dello Stato per lo sport è di 480 milioni: in realtà 430 perché gli altri quaranta sono stati definiti «indisponibili» e quindi mai versati).

Quella in arrivo nei prossimi mesi (oggi verrà sottoposta alla Giunta e domani rafiticata dal Consiglio Nazionale) sarà una vera e propria rivoluzione per lo sport italiano, soprattutto per quanto riguarda la pachidermica macchina organizzativa. In quella direzione sono tutti o quasi i «tagli» voluti da Petrucci che ha previsto una riduzione dei consigli provinciali e degli stessi consiglieri delle varie federazioni. Arriverà un nuovo modello di governance, più attenzione agli acquisti che verranno «globalizzati», una nuova articolazione territoriale e una dismissione di tutti quegli immobili che possono portare reddito al primo ente sportivo italiano: insomma un incremento dei ricavi. Verrà ridotta, tanto per fare un esempio, la composizione dei Consigli Federali a dieci componenti più il presidente: tenendo però conto delle specificità e della natura associativa di alcune federazioni. Verrà poi rafforzato il potere decisionale del presidente con un’attribuzione della responsabilità diretta di tutta l’area tecnica. Altra riduzione sui controlli: i Revisori dei Conti diventeranno tre (erano cinque e non guadagnavano poco). Risparmio calcolato attorno ai due milioni di euro. Quindi il capitolo relativo alle costosissime sedi periferiche (per certi versi inspiegabili in un momento di crisi come quello attuale): anche qui i tagli saranno verticali con riduzione dei costi, degli affitti e delle spese di gestione. Con la possibilità poi di aggiungere possibili dismissioni patrimoniali che dovrebbero portare a risparmio superiore ai sei milioni di euro. E proprio sulla questione economica ieri (ultimo giorno utile) è arrivata un’altra bella notizia per le casse del Coni. La querelle con il presidente della Lazio Lotito si è conclusa con il versamento, da parte del numero uno biancoceleste, del rimanente importo relativo al decreto ingiuntivo: con tanto di interessi ovviamente. Pace fatta... almeno dal punto di vista economico: il resto è un’altra storia.