15/12/2011 13:23
"Professionalmente sono stato sempre osteggiato da tutti, perchè professavo in un deserto, su un'idea di calcio basata sulla fatica, sull'impegno. Non voglio passare per un Savonarola: io faccio il mio dovere, e mi espongo per quelle che sono le mie idee. Le mie teorie mi hanno portato a subire ciò che sanno tutti: io sono stato curato male e questa cosa qui la porto avanti per tutta la vita. Quello che è successo a me, non deve succedere agli altri. Io trovo scandaloso che allenatori che ogni anno falliscono sono sempre in Serie A"
La Roma ti ha avvicinato ultimamente? Si parlava di un contratto di immagine...
Con la Roma c'è stato solo un pourparler. Io mi prendo responsabilità dirette, con i tifosi. Avendone un profondo rispetto, non vado a fare cose per cui non mi sento di essere utile, nè per me nè per la Roma.
Un tuo giudizio personale sulla Roma di Luis Enrique?
Dovrei parlare di un contesto che non conosco. Per questo non lo faccio. L'allenatore della Roma credo che stia facendo il meglio possibile, poi si prenderà le sue responsabilità se dovesse sbagliare. Sta seguendo una sua linea, una sua condotta
Cosa pensa del mental coach?
Io faccio l'allenatore e la squadra deve seguire me
Il prodotto finale della Roma le piace? Lei ha detto che l'allenatore deve fare di tutto, quando vede questi staff super affollati cosa pensa?
Io la squadra la gestisco da me insieme al mio collaboratore. Io ad esempio gestisco tutta da me la preparazione e so quello che faccio cercando di evitare infortuni e simili
Il calcio professionistico può considerarsi ancora una sport? Ora è sempre più spettacolo...
Si parla sempre di concezione personale, per me è sport. Il calcio a prescindere dall'aspetto economico è sport e io lo intendo così. Il calciatore più va in là con gli anni, più deve correre e allenarsi. Il giocatore 'vecchio' deve allenarsi molto di più per mantenere certe qualità a certi livelli. Dietro a questo discorso c'è quello dell'alimentazione, dello stile di vita e di altro