L'inedita domenica dei giallorossi: treno, ritiro, vittoria, rientro. Sempre tra l'amore dei tifosi
19/12/2011 09:52
QUI TERMINI - Lappuntamento era di buon mattino, come nelle gite fuori porta: ore 9.30. Niente ritiro, niente playstation, un sabato sera da ragazzi normali. La Frecciarossa per Napoli partiva alle 11 dal binario 1 della stazione Termini. Anticipata dalla.d. Fenucci la squadra è arrivata con un quarto dora danticipo, scortata da una decina di poliziotti e da trecento tifosi mai schiavi del risultato. Non cè stato neppure un accenno di contestazione, solo cuori e cori. In particolare per Francesco Totti (
«Cè solo un capitano»), tanto per ricordargli che i contestatori non esistono.
LO SBARCO - Il viaggio è stato rapido e puntuale, raggiungendo in certi punti della ferrovia la velocità di 300 chilometri orari.
Durante il percorso Luis Enrique e Baldini, seduti uno di fianco allaltro, hanno parlato di calcio e cultura. Lallenatore, peraltro, era un po dispiaciuto per non aver potuto assistere al trionfo mondiale del Barcellona. Dopo unora e dieci, la Roma è arrivata alla stazione Centrale di Napoli. Anche lì, feste per tutti. Borriello, napoletano vero, ha rimediato molte pacche sulle spalle, ma pure per De Rossi e Totti i telefonini scattavano foto a raffica e registravano video. Le forze dellordine, guidate da una macchinetta elettrica, vigilavano sulla sicurezza della squadra. Ma per fortuna nessuno si è comportato in modo incivile.(...)
IL RELAX - La squadra poi si è trasferita in un hotel del lungomare, proprio davanti a Castel dellOvo, godendosi il panorama del golfo e in particolare la punta del Vesuvio imbiancata: la neve era caduta in nottata, mentre la città era stata inondata di pioggia. Alcuni giocatori, specie gli stranieri, hanno immortalato la vista meravigliosa. In albergo il gruppo è stato raggiunto da Joe Tacopina, fresco di un pranzo di fortuna sul treno, dallavvocato
Baldissoni e da
Walter Sabatini. Terzo passaggio, terza testimonianza di affetto per Totti, che ha trovato davanti allingresso lo striscione con il motto ormai mitico: The king of Rome is not dead .
IL TRASFERIMENTO - Intorno alle 18.30 la Roma si è mossa in direzione dello stadio, nel quartiere Fuorigrotta, spiata da una cinquantina di curiosi che aspettavano luscita dei giocatori dietro alle transenne. Infine le emozioni della partita e il ritorno a casa, alla fine di un esperimento che è piaciuto. E che sarà ripetuto nel 2012.