Juve-Roma, è incrocio di giganti. Ricarica per Totti: «Io in Nazionale? A maggio decido»

24/01/2012 08:53



Lui&Del Piero Del Piero, invece, non sogna più neppure di chiudere la carriera nella . «Mi dispiacerebbe che questa fosse l'ultima sfida tra di noi. Ale ha fatto la differenza in Italia e in Europa per anni. La lo deve trattare con i guanti bianchi. E mi auguro di non vederlo in altri club, ma che resti sempre bianconero». Difficile, mentre è impossibile che divorzi dalla Roma. Merito anche di Luis Enrique? «Ho avuto un grande rapporto con lui dall'inizio. Quando non giocavo è ovvio che mi dispiaceva, ma mi sono messo a disposizione. Poi le cose sono andate sempre meglio. Ci voleva tempo. Luis Enrique veniva da un altro calcio. Anche lui ha capito e sono arrivati i risultati. Lui è uno che dice sempre le cose in faccia. Tutti abbiamo pregi e difetti, ma può portare una nuova mentalità. Inizialmente non ero contento di giocare in quella posizione, invece ha avuto ragione lui. Mi diverto io e si diverte la gente: siamo una squadra divertente e che vuole vincere. Siamo la novità del campionato. Possiamo dire la nostra».



Fino a 40 Impressioni? È un sereno. «Sono contento di tutto quello che ho fatto, come vestire un'unica maglia in carriera, vale più di un Pallone d'Oro. È una doppia vittoria. Ho sempre voluto questo. Ho avuto tante possibilità di andar via, ma ha prevalso l'amore. Spero di rimanere a lungo una bandiera della squadra. Ho ancora due anni di contratto. Spero di arrivare a giocare sino a 40 anni. Vedremo quali saranno le mie condizioni, se no sarò il primo a gettare la spugna. A fare il dirigente ancora non penso. Quando non avrò più stimoli smetterò». E il 3° figlio? «Per ora nessuna novità, ma vi avvertirò io. Dieci giorni fa mi davano separato in casa...». E adesso invece nell'abitazione ha voglia di mettere un nuovo soprammobile: la Coppa Italia. Anche a costo di fare uno sgarbo a Del Piero.