Burdisso: «Totale fiducia in Luis»

28/02/2012 09:48

Purtroppo per lui e per la squadra di tempo ne dovrà passare ancora un po’. Il rientro non è dietro l’angolo anche se Nicolas pochi giorni dopo l’intervento si era già fatto vedere con tanto di stampelle insieme ai compagni nel corso di una delle cene che i giocatori hanno fatto insieme per compattare il gruppo. Perché per questo gruppo, come per qualsiasi altro, uno come Burdisso è fondamentale. Lo rivedremo in campo con gli altri a partire dal ritiro del prossimo campionato. O per lo meno questo è l’obiettivo che lui si è posto: «Sono contento del lavoro di riabilitazione che sto facendo, spero di essere con i miei compagni in ritiro la prossima estate per la preparazione». Poi la precisazione, o meglio la rassicurazione, sulle sue condizioni a dispetto delle voci su una sua presunta nuova operazione chirurgica: «Ho letto di un altro intervento a cui mi sarei dovuto sottoporre, ma era una notizia sbagliata. Non serve nulla, il recupero procede nel migliore dei modi». Insomma, il peggio è passato, è alle spalle, e adesso che si vede la luce in fondo al tunnel Nico non si dimentica di chi gli è stato di conforto nei momenti peggiori: «Chi mi è stato più vicino in questi mesi? Oltre la mia famiglia, Silvano Cotti, il mio terapista-psicologo, i dipendenti di Trigoria. Ma voglio ringraziare anche alcuni allenatori per avermi chiamato nel momento più difficile: Mourinho, Villas Boas, Ranieri, Carlos Bianchi e della ».

In attesa di rientrare Burdisso non lesina complimenti sulla nuova proprietà e su Luis Enrique: «L’idea dei dirigenti è forte e seria. I tifosi hanno sposato questo progetto con il giusto spirito, esponendo uno striscione maturo: “Mai schiavi del risultato”. Da anni la gente invocava un cambio e qualcosa di diverso si sta vedendo. Siamo sulla buona strada, ma il prossimo anno dovremo fare qualcosa di più. Il tecnico? Ci ha conquistato col lavoro quotidiano, è impossibile non stargli dietro». Le ultime battute sono su un compagno di squadra, un compagno di reparto, il giocatore più bersagliato dalla critica: Simon Kjaer. «Credo in lui – dice senza mezzi termini Nicolas -. Ci scommetterei qualsiasi cosa. E’ un ragazzo fortissimo. Deve solo emergere. Rispetto a Mexes, che ha avuto un’esperienza simile a Roma (male all’inizio, idolo successivamente), Simon è più serio di Philippe. Più metodico nel modo di giocare».