Foschi, l’abbaglio dei laziali

06/03/2012 10:33

E’ pacifico che ognuno è libero di ironizzare su ciò che vuole, soprattutto quando si parla di sfottò nell’ambito di una partita di calcio. Il problema è che scherzando e ridendo i sostenitori laziali continuano a scrivere delle cose che non sono corrette. Non voglio entrare sulle specifiche della nascita della SS Lazio, non sarei in grado. Mi sta più a cuore, avendo dedicato a questi fatti e personaggi oltre venti anni di ricerche, ricordare cosa c’è nel DNA dell’Associazione Sportiva Roma. Il fondatore della squadra giallorossa, l’avvocato Italo Foschi, ha visto la luce, a Corropoli “alle ore antimeridiane cinque e minuti trenta del dì sette del corrente mese (marzo 1884, nda)”. Sono andato personalmente a Corropoli per reperire l’atto di nascita che ho appena citato perché capite bene che qualunque cosa abbia anche una lontana correlazione con la Roma, assume una valenza storica di primo piano.

Confesso la mia ignoranza, senza ironia alcuna, ammettendo di non sapere chi sia il fondatore della Lazio, se Sante Ancherani o un altro pioniere del calcio romano. Di chiunque si tratti, certamente si tratterà di persona degnissima, ma non mi risulta (posso essere in errore e invito chi può a correggermi) che qualcuno si sia mai preoccupato di andare a rintracciarne l’atto di nascita. Il fondatore della Roma è nato a Corropoli, ma dovette trasferirsi giovanissimo nella capitale per seguire le peripezie del fratello Vittorugo e della sua famiglia. Vittorugo (che sarebbe diventato Professore Universitario, arrivando ad ereditare da Giovanni Boaga la direzione della Biblioteca Centrale di Applicazione per Ingegneri della Sapienza), dall’età di 5 anni si era messo in luce come bambino prodigio, un “genio”, che aveva interessato il Provveditorato agli studi di Teramo fino al punto di far partire una segnalazione al Ministero della Pubblica Istruzione che aveva sollecitato Emanuele Foschi, padre di Italo, a trasferirsi nella capitale perché suo figlio Vittorugo potesse crescere coltivando adeguatamente le sue potenzialità.

Al momento della nascita della Roma, insomma, la famiglia Foschi risiedeva nella capitale da oltre trent’anni. La Lupa nacque nella palazzina al numero 16 di Via Forlì, acquistata da Italo Foschi: “dalla Cooperativa Italia per case popolari, nel 1911 (dico millenovecentoundici) per il prezzo complessivo di L. 16.000 (lire sedicimila)”. Ho rintracciato anche questo per il mio libro dedicato ad Italo Foschi (“Via Forlì 16”) …. è un particolare che mi piaceva individuare. La Roma è nata dunque a Via Forlì 16 a quattro passi da Viale Regina Elena …

Su una cosa però, gli appassionati della SS Lazio sono stati più bravi e occorre riconoscerglielo. Sono riusciti a smuovere l’elefantiaca burocrazia comunale romana per affiggere una targa a ricordo della fondazione del loro Club. Il fatto che nel 2012 ancora non si sia provveduto a questo tipo d’intervento è assolutamente fuori dal mondo (vergogna!!!). "Il Romanista" già alcuni anni or sono fece una battaglia in tale senso e ancora prima anche il mensile "Rosso & Giallo" cercò di sensibilizzare la giunta in carica in tale direzione. Sono sempre emerse beghe burocratiche che hanno impedito questo epilogo. La Roma, con l’intitolazione del Campo A di Trigoria ad Agostino Di Bartolomei, ha dimostrato che quando una cosa la si vuole si riesce a realizzarla e anche in tempi rapidi. Attendiamo che qualcuno all’interno delle istituzioni raccolga la sfida, anche nella legittima considerazione che riuscirci è un ottimo modo per entrare nella storia