De Rossi nella storia nonostante Zeman

12/10/2012 11:04

Così stasera, nell’asimmetrico stadio di Yerevan, appoggiato su una collina brulla e spazzato dal vento, Daniele sarà in campo. Presenza numero 81, le stesse di due monumenti azzurri: Marco Tardelli e Beppe Bergomi. L’ex centrocampista, ora assistente del Trap nell’Irlanda, graffia: «Zeman è presuntuoso, darà una grande risposta al suo allenatore». Lo Zio, invece, si inchina: «Stiamo parlando di un giocatore straordinario». Non solo. Il romanista entra nella hit parade della nazionale, decimo nella classifica di tutti i tempi. E martedì a San Siro potrebbe diventare nono, raggiungendo Franco Baresi. Momenti cruciali nella vita sportiva di un calciatore. Però bisogna guardare avanti.

Stasera in Armenia l’Italia cerca se stessa, un raggio di luce dopo una settimana buia. Non è il solo a caccia di riscatto. Il discorso vale per l’altro romanista appiedato, Osvaldo, pure lui bocciato contro l’Atalanta e titolare in nazionale. Però è il campione ferito. A Coverciano è rimasto in silenzio. «Altrimenti si parlerebbe soltanto di Roma, mentre qui dobbiamo pensare a vincere contro gli armeni». E per lo stesso motivo ieri, dopo l’allenamento di rifinitura e la partitella, ha dribblato telecamere e taccuini. Sorridente, ma silenzioso: autografi, foto e bocca cucita. Chi lo conosce sa che è pronto. Prandelli non ha dovuto solleticare il suo orgoglio ferito. è carico per conto suo. Perché vuole il Mondiale brasiliano a ogni costo.

Sino a martedì, giorno della sfida con la Danimarca, resterà concentrato soltanto sulla nazionale. Poi affronterà la Roma, che è la sua vita. Oggi però capitan Futuro, il soprannome che lo accompagna da sempre, suona quasi beffardo. Si dice che, contro l’Atalanta, abbia pagato sia le critiche rivolte a Zeman nello spogliatoio dello Stadium dopo la disfatta, che il confronto del martedì successivo a Trigoria. Lui, più di , avrebbe preso la parola e si sarebbe accalorato. Se davvero è stato escluso per la sua presa di posizione, lo sa solo Zeman. di sicuro non ha paura di ripresentarsi dal boemo. Per adesso non ha preso in considerazione l’idea di andarsene. Ma intorno a lui già si moltiplicano le voci e si muovono gli operatori del mercato. Il , che aveva presentato un’offerta ufficiale ad agosto, potrebbe tornare sotto. Ma , se lascerà la capitale, lo farà soltanto per un’altra capitale: Madrid (dove lo aspettano il Real e Mourinho) o Parigi (dove lo accoglierebbero a braccia aperte il Paris Saint Germain e ).