Un Lamela sotto l’albero

28/11/2012 09:27

Domenica a Siena, Osvaldo giocherà. Insieme a e . Il piede gli fa ancora male, gli faceva male a - e in campo si è visto, gli è riuscito poco o niente - ma al Franchi non vuole mancare. È uno generoso, è uno che non si tira mai indietro Osvaldo, anche a costo di non rendere al massimo ed essere criticato. Ieri, tornato da Londra dove ha assistito al concerto dei Rolling Stones domenica sera, non si è allenato coi compagni per via di un affaticamento al flessore ma già oggi, almeno in una delle due sedute previste, dovrebbe lavorare col gruppo. Zeman ci conta, Dani per lui è titolare fin dal primo giorno anche se adesso, nonostante tre gol nelle ultime sette partite, l’italo-argentino sta vivendo un momento di forma poco felice.

Il destino suo e quello di Lamela sono legati: probabilmente se ci fosse stato Erik, Osvaldo avrebbe riposato, con al centro dell’attacco, in modo da poter recuperare senza problemi dal dolore al piede. Così non è, la Roma ha gli attaccanti contati, visto che Nico Lopez non viene ancora considerato pronto (appena due apparizioni per lui), e allora Osvaldo gioca sempre. E, tra l’altro, riempie di consigli, Mattia : nonostante l’ex Siena sia finito spesso in panchina per "colpa" sua, il numero 9 della Roma è uno di quelli che gli sta più vicino. Dopo un gol in Nazionale ha pubblicato una foto di più che sorridente su , quando Mattia ha segnato la sua prima rete con la Roma è stato il primo a cercare di rimettergli la maglia per provare - inutilmente -a non fargli prendere la seconda ammonizione che lo avrebbe portato all’espulsione. Non solo: quando Osvaldo ha segnato contro il Torino, è stato tra i primi ad abbracciarlo, mettendosi "testa a testa" con lui e domenica a Dani ha ricambiato la cosa sapendo, lui più di tutti essendo un attaccante, quanto avesse bisogno di un gol così importante. D’altronde, è fatto così: urla, sbraita, strilla ma poi è un generoso, uno dal cuore enorme.

A Trigoria se ne sono accorti tutti, dai compagni all’ultimo dei dipendenti, e se n’è accorto anche Erik Lamela che, dopo lo screzio con schiaffo di un anno fa a Udine è diventato uno dei suoi migliori amici, una delle persone che gli sta più vicine e non soltanto per affinità linguistiche. Insieme a hanno formato il tridente più prolifico della serie A e tra una decina di giorni potrebbe essere proprio il rientro di Lamela la chiave necessaria per dargli un po’ di meritato riposo.