Totti: "Meglio star zitto, se no mi squalificano"

17/12/2012 09:35

MEGLIO IL SILENZIO? - Nel freddo dello stadio Bentegodi, il più arrabbiato è che concede solo una frase al suo istinto di attaccante:  «Meglio che non parli. Se parlo mi squalificano» . Subito dopo il fischio finale, era schizzato dalla panchina per esprimere ad arbitro e collaboratori il suo disappunto ( «Come avete 

fatto a non vedere quel fuorigioco?» ). E anche dopo la doccia, non aveva sbollito il fastidio. Lo stesso concetto ha espresso Zeman ai dirigenti, tanto che per la prima volta l’allenatore non si è presentato in conferenza stampa. Qualsiasi cosa fosse stata detta, sarebbe stata talmente dura da diventare controproducente. All’aeroporto di Verona, di rientro dalla trasferta, Zeman aveva una maschera sorridente con i tifosi (tanti) a caccia di foto ricordo. Ma dentro di sé non si dava pace per quanto aveva visto: visto sì. Perché secondo le testimonianze dei giocatori, la visibilità in campo era discreta. Fuori no, per carità. Però dentro sì. Semmai, la riflessione che Zeman dovrebbe fare è un’altra: ogni volta che la Roma si trova a giocare in condizioni meteo estreme, perde. Un limite da cancellare, se si vuole davvero lottare per l’Europa. Ma in questo caso, tutto passa in secondo piano per l’effetto Bergonzi.

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PRECEDENTI - La partita di Verona allunga la cifra di torti ai danni della Roma. Già la società non era contenta della designazione di Bergonzi, l’arbitro che ha litigato spesso con Osvaldo (espellendolo ingiustamente alla seconda giornata contro l’Inter) e che nello scorso campionato aveva cacciato due volte Stekelenburg contro Lazio e per fallo da rigore (molto dubbio quello di Torino). Ma più in generale, la Roma è inquieta: con il Catania, alla prima giornata, aveva preso due gol in fuorigioco; con l’Udinese, è stato fischiato a un rigore molto severo dopo la mancata espulsione di Armero (sputo a Tachtsidis). Ci sono stati anche episodi favorevoli - contro il Torino ad esempio - ma i dirigenti nel complesso non sono soddisfatti del trattamento ricevuto.(...)