Mai più senza De Rossi

18/01/2013 08:58

SEMPRE DENTRO - L’importante, da adesso in poi, è che non venga più escluso. Almeno per ragioni tattiche. Semmai, come è successo in Coppa, si può trovare un altro modulo che ne esalti le caratteristiche: di sicuro, con un altro centrocampista centrale a fianco i suoi tempi di gioco e la sua capacità nel fraseggio vengono rispettati di più. Ma anche il profilo del “regista zemaniano” nel è un falso problema: contro il Milan, prima di Natale, ha giocato una partita splendida proprio in quella posizione, pressando e verticalizzando, impostando e recuperando. 
 
CONVIVENZA - Che ci sia , che ci sia Tachtsidis, che ci sia chiunque altro, la Roma deve sempre partire da . Le altre maglie a centrocampo si danno di conseguenza. Sarebbe l’unico modo per ricostruire un giocatore fondamentale e un uomo innamorato del suo mondo. In effetti - su questo ha perfettamente ragione Zeman - ancora non ha trovato la migliore condizione atletica e forse «non ha i novanta minuti nelle gambe» . Ma questo succede perché, tolti i 120 minuti di Firenze che hanno stancato tutti i giocatori, negli ultimi due mesi ha giocato soltanto tre partite: le due in campionato contro Milan e e quella di Coppa Italia con l’Atalanta. Per il resto, ha cominciato il derby finito velocemente con l’espulsione e poi ha partecipato attraverso due spezzoni alle sfide con e Chievo. Troppo poco per un atleta instancabile, che non è abituato al riposo: in carriera, salvo i primi vagiti con Capello e con la Nazionale, è sempre stato un titolare da 50 partite a stagione: fanno 5.500 minuti all’anno. In questa stagione, superato il giro di boa, ne ha giocati circa 1.400. E nella Roma, in campionato, è al quindicesimo posto nella classifica dei calciatori più utilizzati da Zeman (830 minuti, 50 in meno di ). (...)