Il Milan di Allegri

09/05/2013 12:27

I tifosi giallorossi aspettano risposte, qual è la vera Roma? La squadra compatta e unita, capace di arginare gli avversari e colpirli al momento giusto, come la e la , o quella isterica e sprecona che riesce nell’impresa di portare a casa un solo punto (uno!) contro e Chievo?

IL MILAN – Chissà se presentando il Milan dal punto di vista tattico, il prossimo anno dovremmo usare gli stessi vocaboli per spiegare i movimenti della Roma di Allegri. Pensiamo al presente e la cosa importante è che i rossoneri non perdono dal 21 aprile quando la riuscì ad avere la meglio grazie ad un calcio di rigore, e si apprestano a sfidare i giallorossi forti dello 0-4 contro il (vero, ultimo in classifica, ma la Roma ha già dimostrato che se si fa l’errore di sottovalutare l’avversario non sempre si riesce a vincere) e con un Balotelli in forma straordinaria: 11 gol in altrettante partite per lui.

11 novembre 2012: nasce il Milan 3.0 di Allegri. E’ il giorno di Milan-, in casa i rossoneri vengono schiacciati dalla squadra di Montella per 3 a 1. E’ un susseguirsi di voci che vogliono l’esonero di Allegri con il Milan affidato a Filippo Inzaghi. La società di Via Turati, in primis nella figura di Adriano Galliani, non se la sentono e confermano il mister. Allegri, a fiducia riacquisita, lascia da parte gli esperimenti provati fino a quel momento per cercare di dare una identità alla sua squadra (difesa a tre, moduli non appropriati come il ) e plasma la sua squadra nel . L’intuizione è Constant terzino e, soprattuto, Montolivo regista davanti la difesa. L’ex viola garantisce ordine e verticalizzazioni alla manovra rossonera e i vari Flamini, Nocerino, Muntari o Ambrosini che, a turno, agiscono ai suoi lati, gli permettono di non doversi occupare in modo costante della fase difensiva. Del Montolivo regista approfitta anche il ‘tridente delle creste’ formato da sinistra a destra da El Sharaawy, Balotelli e Boateng con un Pazzini, che fino a gennaio (ritorno di Supermario in Italia) aveva sostenuto il reparto avanzato, pronto a subentrare nel caso la partita lo richiedesse. Se, invece, il match prevede il contropiede Allegri può giocarsi la carta Niang, giocatore veloce che sembra pronto ad esplodere da un momento all’altro. Il punto debole del Milan sembra essere ancora la difesa, soprattutto nei calci da fermo: hanno già subito 14 gol di testa (ricordate l’andata? Vi dicono niente Burdisso, Osvaldo e Lamela?) tanti che anche mister Allegri dichiarò: “E' il nostro punto debole". La Roma è la squadra che ha segnato di più sui colpi di testa e cercherà di sfruttare tale capacità.

GLI EX – Nella Roma non milita nessun giocatore che in precedenza ha indossato la maglia rossonera, tre gli ex che giocano per il Milan. Marco Amelia non può vantare nessuna apparizione in prima squadra ma era il terzo , alle spalle di Antonioli e Lupatelli, l’anno del terzo scudetto. Fu l’ultima stagione nella capitale dato che l’anno dopo fu ceduto al Livorno. Bojan Krkic passò dalla Roma al Milan tramite il nell’agosto del 2012: nella capitale una sola stagione condita da 33 presenze e 7 gol. Tra tutti il giocatore tra gli ex più rimpianto è Philippe Mexes: nelle 6 stagioni nella capitale (183 presenze, 11 reti) aveva dimostrato un grande attaccamento alla Maglia tanto che i tifosi lo avevano soprannominato ‘Rugantino’. I fischi che accompagnano le sue apparizioni a Roma sono quelli di supporters che si sentono traditi, i fischi di una storia d’amore interrotta sul più bello.

Marco Iannelli