07/01/2010 10:12
GASPORT - «Sei il solito ingrato». Con una faccia seria. «Papà, perché ce lhai con me?». Con una faccia tosta. «E me lo chiedi? È la terza volta che ci segni, allora dillo che non mi vuoi bene. Figlio degenere». Muso. «Ma dici sul serio?». «E dai che scherzo...». Mica tanto. Mentre Laura, la mamma, ride di gusto. «E che dovrei fare? Almeno io sono serena». Botta e risposta Regolamento di Conti nel sottopassaggio del Sant'Elia.
Bruno è impazzito, stavolta Daniele lha fatta grossa, e doppia: prima un fallo su Cassetti nellazione del 2-1, poi il gol del 2-2. «E tre, così esageri bello di papà. E stavolta hai segnato un gol decisivo. Non mi vuoi più bene!». Il bello è che il figlio non è pentito: «È vero, il fallo su Cassetti cera, era netto. Ma tutte queste proteste mi sembrano esagerate. Vogliamo parlare dei falli fischiati contro di noi? Del rigore su Vucinic? Agostini ha detto che ha preso la palla». Povero papà «Fa male prendere due gol nei minuti di recupero, al 90 vincevamo 2-0 ed eravamo quarti dice Bruno dopo una partita dominata, giocata alla grande. Sì, al fischio finale è volata qualche parola di troppo. È comprensibile, eravamo molto dispiaciuti». E un po troppo nervosi, soprattutto De Rossi (se Rocchi ha visto rischia la squalifica), Cassetti, che ha subito il fallo («Nettissimo, mi ha agganciato la caviglia») e Perrotta, che non sapeva se prendersela con larbitro o con Conti. «Ce laveva con me, non volendo gli ho dato una gomitata». Daniele sincero: «Non lho fatto apposta, saltando lho colpito. Ci siamo chiariti. La Roma? È il passato. Sono felice per il Cagliari, la mia vita è qui, da anni. Però oggi ho provato unemozione indescrivibile...».