05/03/2011 10:30
Novantotto minuti trascorsi in piedi, a correre su e giù dalla panchina per tentare di afferrare la sua seconda vittoria con la Roma. Un successo fondamentale, ottenuto col cuore, il coraggio e un pizzico di fortuna.
«Ho visto una bella partita giocata con un buon ritmo, specialmente nel primo tempo. A volte abbiamo esagerato nel tener palla ma abbiamo creato occasioni e rischiato pochissimo contro un Lecce organizzatissimo». «Nella ripresa, poi, - continua laeroplanino ci siamo abbassati un po, facevamo meno pressione a metà campo e salivamo di meno. Poi cè stato lepisodio del gol che vorrei rivedere e, alla fine, è emersa la nostra voglia di vincere. Lo abbiamo fatto con merito, la Roma per qualità di gioco e per valore dei giocatori ha fatto meglio del Lecce. Forse è subentrato un briciolo di timore, è qualcosa di prettamente mentale, ma poi abbiamo avuto la forza di andare a fare il 2-1. Oggi (ieri, ndc) il gol al 90 ci darà molta forza a livello mentale».
Finalmente, i giocatori hanno dimostrato carattere e voglia di mettersi alle spalle il momentaccio. Uno su tutti Borriello, luomo della provvidenza: grazie ad un suo colpo di testa è arrivato il calcio di rigore: «Ha fatto bene, combattendo su ogni pallone e facendo salire la squadra. Poi, ovviamente, possiamo migliorare tutti. Marco (Borriello, ndc) per quanto ci ha fatto vedere nel recente passato può fare di più, ma questo è un discorso da estendere a ognuno». Unatmosfera, in campo, nettamente più serena rispetto a qualche settimana fa. Lesempio più evidente? Il penalty che si sono litigati Pizarro e Borriello. Anche qui il tecnico romanista con profonda pacatezza ha gettato acqua sul fuocherello: «David (Pizarro, ndc) voleva tirare, poi lo voleva lasciare al compagno e infine ha cambiato idea. Avevano voglia di tirarlo tutti e due e quindi si volevano prendere la responsabilità. Se cero io? In quel caso non sarebbe nata alcuna discussione (ride, ndc)».
Alla fine, le scelte lo hanno premiato. E riuscito a tenere equilibrata la formazione senza rischiare di ingolfare lattacco, magari inserendo prima Menez e facendolo giocare in un improvvisato tridente. In questo periodo, la squadra non è in grado di supportare tre o quattro punte: «Non ora spiega Montella perché prendevamo tantissimi gol e adesso mi interessa lequilibrio. Ho Jeremy (Menez, ndc) che può giocare da tutte le parti, quando vedevo le partite della Roma da spettatore Menez e Vucinic mi divertivo a vederli insieme. E una questione di tempo, capiterà». Adesso, però, non cè tempo per i festeggiamenti. Martedì si va a Donetsk per tentare limpresa e passare il turno di Champions e domenica arriva il terzo derby della stagione. Impegni belli e difficili, da vivere tutti dun fiato e con la sicurezza che ogni match farà storia a sé: «Dobbiamo pensare una partita alla volta incalza Vincenzino , credo che ce la possiamo fare, andremo per vincere, perché ci crediamo e ne abbiamo la possibilità. Poi vedremo come andrà a finire».