28/10/2011 14:28
IL CLUB PIU' TITOLATO AL MONDO - Un vanto della società di via Turati. E' la scritta che campeggia all'entrata di Milanello, quartier generale rossonero. Il Milan insieme alla squadra argentina del Boca Juniors vanta il maggior numero di successi internazionali: 18. Record italiano per Champions League vinte, 7 (e potevano essere 8 se ad Istanbul non fosse successo il patatrac). Due Coppa delle Coppe, 5 Supercoppe europee e 4 Coppe Intercontinentali (oggi mondiale per club). In Italia sono ben 29 i titoli portati a casa dal diavolo rossonero, oltre ai 18 scudetti ci sono 5 coppe Italia e 6 Supercoppe italiane. Ci sarebbero anche altri trofei d'importanza minore e adesso inesistenti come la Medaglia del Re, la Coppa Mitropa, la Coppa Federale e la Coppa Latina. Insomma non è un caso se la società amministrata da Galliani è conosciuta ed ha fans in tutto il mondo.
PARTENZA CON HANDICAP - L'inizio di campionato milanista non è stato dei migliori complici anche i molteplici infortuni accorsi ai giocatori più importanti, uno su tutti: Pato. L'attaccante milanista è costretto a fermarsi a cadenza quasi mensile da ormai tre anni. Con l'Udinese l'ultima amarezza, in un contropiede il brasiliano si fa nuovamente male (per la nona volta da quando è al Milan!) e il giorno dopo la prognosi parla chiaro: "Distrazione muscolare al bicipite della coscia destra. Quattro settimane di stop". Ma il centravanti non è il solo ad aver avuto problemi. Recentemente è tornato a far parte della lista dei convocati Philippe Mexes, quasi recuperato da una rottura dei legamenti del ginocchio destro. Altri stop eccellenti sono stati quelli di Ibrahimovic, Robinho, Flamini, Taiwo, Boateng, Ambrosini e Gattuso che in una recente intervista ha dichiarato apertamente di aver un'infiammazione al nervo ottico e di vederci doppio. Non è una caso che la vittoria sia arrivata solo alla quinta giornata (1-0 al Cesena) dopo 2 pareggi e una rovinosa sconfitta al San Paolo contro il Napoli. Sconfitta altrettanto pesante è arrivata a Torino (0-2). Poi il rientro di alcuni pedine fondamentali e le vittorie convincenti con Palermo, Lecce (in una clamorosa rimonta da 0-3 a 4-3 che ricorda in qualche modo un altra di rimonta...) ed in casa con il Parma.
LA SQUADRA - Il Milan ha come modulo di riferimento un 4-3-1-2 molto pragmatico. I terzini (di solito Abate a destra e Antonini a sinistra) tendono a fare molto bene il lavoro di spinta e copertura, arrivando bene sul fondo e mettendo al centro palloni invitanti per le punte. A centrocampo spicca la solidità del trio Van Bommel-Nocerino (in grande spolvero) e Ambrosini dietro alla potenza dell'uomo che ha dato il via alla clamorosa rimonta di Lecce, Kevin-Prince Boateng (in panchina c'è un signore di nome Seedorf). In attacco spazio al duo fantasia composto da Cassano e Ibrahimovic.
EX - Sarà una partita per cuori forti, soprattutto per quelli di Cassano, Aquilani e Mexes, giocatori dal glorioso (chi più, chi meno) passato giallorosso. Il talento di Bari vecchia (118 presenze e 39 gol) dopo i primi anni a braccetto con Francesco Totti, in cui chi desiderarava godersi un po' di calcio spettacolo si recava all'Olimpico a vedere la Roma e quei due, si è perso nell'invidia per il capitano giallorosso e nelle numerose e celebri "cassanate" che hanno costretto la società di Trigoria a venderlo agli spagnoli del Real Madrid. Alberto Aquilani, nato e cresciuto nelle giovanili romaniste, è stato ceduto, dopo buone annate, per esigenze di bilancio al Liverpool. Romanista da sempre, il centrocampista è stato colpito da numerosi infortuni che ne hanno minato l'esplosione definitiva in maglia giallorossa. Discorso a parte va fatto per Philippe Mexes. Il difensore è andato via alla fine della scorsa stagione a parametro zero a causa dell'ingenuità della vecchia proprietà, presieduta da Rosella Sensi, colpevole di non aver rinnovato il contratto al francese. Dell'ex numero 5 giallorosso si ricordano soprattutto la dedizione alla causa e alla maglia della Roma. Marco Borriello rappresenterà l'unico ex milanista in campo. L'anno scorso fu decisivo nel trionfo giallorosso a San Siro (gol ed esultanza) quest'anno vuole ripetersi e rovinare la serata a chi ha detto che non gli sarebbe servito.
Daniele Del Monte