Il Cagliari di Ficcadenti

21/09/2012 12:11

ALLENATORE Ficcadenti, ex calciatore di Messina, Verona e Torino, approda in Sardegna nel 2011, dopo la salvezza conquistata con il Cesena. Con i romagnoli riesce a togliersi diverse soddisfazioni: un pareggio all’Olimpico contro la Roma ed una vittoria per 2-0 contro il Milan sembrano gettare le basi per un campionato dalla salvezza poco sofferta. Tuttavia non si confermano le rosee previsioni: un solo punto in sette partite fa vacillare, se non crollare, la fiducia in questa neo-promossa, arrivata dalla C alla massima serie in sole due stagioni. La salvezza arriva comunque, a una giornata dalla fine contro il Brescia. Ficcadenti non rinnova il contratto con il Cesena e il 16 agosto viene ingaggiato ufficialmente dal Cagliari, dopo il primo clamoroso esonero di stagione: incomprensioni tra il presidente Cellino e Roberto Donadoni spingono il patron isolano a sollevare dall’incarico l’ex Parma a sole due settimane dall’inizio del campionato. Tant’è, si parte con Ficcadenti. 11 punti nelle prime cinque gare rappresentano lo score iniziale della formazione sarda. Di questi, tre vengono saccheggiati dal tempio dell’Olimpico, con il Giano Bifronte Josè Angel a fare pessima guardia al fortino Roma guidato da Luis Enrique. 1-2 il risultato finale, con il solito Conti e El Kabir in gol contro il novizio Stekelenburg. Dal 16 ottobre al 6 novembre il Cagliari non vince più e il tecnico di Fermo viene esonerato: al suo posto viene chiamato in panchina Davide Ballardini. Dopo una sconfitta per 6-3 contro il , però, allo stesso Ballardini verrà indicata la porta da Cellino: il presidente del Cagliari non esonera il tecnico ex , bensì lo licenzia per giusta causa, in modo tale da non dover contratto. Al posto del licenziato Ballardini viene richiamato proprio Ficcadenti, che conquista la salvezza matematica con 10 punti nelle ultime 10 gare di campionato.

ANDAMENTO – Nei primi tre match della stagione in corso il Cagliari di Ficcadenti ha conquistato due miseri putni in tre partite. Sconfitto dal per 2-0, ha poi pareggiato in casa con l’Atalanta per 1-1. Stesso risultato al Barbera contro il Palermo. Voci dall’isola tirrenica vorrebbero in bilico il futuro del mister marchigiano, a un passo da quello che sarebbe il suo secondo esonero dalla stessa squadra in meno di un anno.

STADIO – Discorso a parte per Is Arenas. Salito alla ribalta delle cronache nazionali per l’intitolazione (poi annullata) di una delle due curve al gruppo ultras cagliaritano degli Sconvolts voluta da Cellino, lo stadio di Quartu Sant’Elena è ancora oggi al centro delle polemiche sugli impianti sportivi presenti in Sardegna. Il Sant’Elia, infatti, è stato dichiarato ufficialmente inagibile nel 2012 dalla Commissione Provinciale di Vigilanza: i 14.000 posti ottenuti dalla chiusura di alcuni settori a rischio, infatti, non hanno permesso al Cagliari di poter disporre dei 20.000 minimi previsti dalla Lega. Le restanti partite della stagione 2011-2012 sono state giocate al Nereo Rocco di Trieste. Quest’anno si giocherà all’Is Arenas, ma anche tra le dune di Quartu Sant’Elena non mancano le polemiche: prima il WWF ha chiesto la cessazione del rapporto con il Cagliari Calcio per evitare uno sconvolgimento nell’ecosistema del vicino Parco di Molentargius; poi è stata la volta dei sindacati di Polizia, che hanno minacciato di costituirsi parte civile in caso di problemi di ordine pubblico, vista la pericolosità, a loro dire, dell’impianto sardo. La Commissione Provinciale di Vigilanza ha così deciso di ospitare a porte chiuse il match tra Cagliari e Roma, in programma domenica 23 settembre.

EX – Cliente abituale, Daniele Conti è il pericolo numero 1: 5 gol alla Roma, è il marcatore più temuto e, per la legge degli ex particolarmente rispettata nella Capitale, il più atteso. 

COME GIOCA - Il Cagliari predilige un modulo apparentemente molto offensivo: il di Ficcadenti, con tre punte di ruolo, ha però nel centrocampo la sua arma in più. Ekdal, Conti e assicurano muscoli e intensità alla mediana rossoblu, che proprio sul piano fisico potrebbe impensierire gli omologhi romanisti, orfani di e Bradley. Da non sottovalutare l'attacco, nonostante la scarsa vena realizzativa dei propri interpeti (solo 2 gol fatti finora), con Sau e Thiago Ribeiro sulle fasce e Pinilla al centro.

 

Antonio Paesano