15/09/2012 16:30
TADDEI Rodrigo arriva in Italia nel 2002 e, dopo tre anni passati a Siena, viene acquistato dalla Roma nel 2005. Sulla panchina giallorossa cè Spalletti che gli affida la fascia destra facendone uno dei cardini di quel 4-2-3-1 che è stato sinonimo di spettacolo a Roma. Il brasiliano mette in mostra, da subito, quelle che sono le sue principali caratteristiche: dinamismo, facilità di corsa e spirito al sacrificio. Gli allenatori della Roma cambiamo ma Taddei resta. Ranieri, Montella, Luis Enrique e ora Zeman, nessuno di questi fa ben volentieri a meno delle doti di Rodrigo. Ma, se il tecnico di Testaccio, e il suo ex compagno di squadra lo usano prevalentemente alto, con lo spagnolo Taddei deve rivedere la sua posizione in campo. Il 4-3-3 di stampo catalano non prevede esterni di ruolo ma il brasiliano si rende molto utile nella posizione di terzino. Se sullout di destra o di sinistra non fa differenza, Rodrigo si riscopre un buon quarto di difesa e gioca con la stessa umiltà di sempre. Cè chi pensava che la rivoluzione americana potesse coinvolgere anche lui; ma non è stato così. Taddei, utile in ogni situazione, si è anche tolto la soddisfazione di portare, con la stessa umiltà che ne contraddistingue la carriera, la fascia di capitano: quando mancano i due romani, Totti e De Rossi, è lui a guidare la comitiva giallorossa. Domenica si prepara alla sua partita numero 260 con la maglia della Roma, in che ruolo? Probabilmente quello di terzino sinistro, Zeman si fida infatti, dellintuizione di Luis Enrique e potrebbe schierarlo nei 4 di difesa, così come successo nella vittoriosa trasferta di Milano contro lInter.
MOTTA Strana la storia di questo giocatore arrivato alla Roma, tramite lUdinese, nel gennaio del 2009. Andiamo con ordine: il primo Motta, così come Taddei, esordisce in serie A con lAtalanta nel ruolo di esterno di centrocampo. Acquistato dalla squadra di Udine, e mandato a farsi le ossa al Torino prima di tornare alla casa madre, scopre pian piano il ruolo di terzino che ben si addice ad un calciatore con una buona facilità di corsa come la sua. La Roma lo acquista nellultimo giorno di mercato della sessione invernale facendolo esordire contro il Genoa. La sua prestazione colpì i più e convinse lallor tecnico romanista Spalletti a concedergli fiducia anche in Champions League nella doppia sfida contro lArsenal. Quellanno Marco giocò mettendo in mostra una straordinaria grinta, trovandosi a suo agio con quel Rodrigo Taddei che gli giocava davanti e gli copriva le sovrapposizioni. Alla fine della stagione i giallorossi ne riscattano metà cartellino dallUdinese ma, complice anche laddio di Luciano Spalletti, Motta non conferma le attese e, nel giugno del 2010 fa ritorno ad Udine per essere ceduto poi alla Juventus. A Torino non trova spazio, Luigi Delneri, tecnico bianconero, non crede in lui e gli preferisce, alle volte, anche il giovane danese, semisconosciuto, Frederik Sorensen (ora suo compagno al Bologna). In comune con Taddei, oltre che ruolo e mentore (Spalletti), ha anche Vincenzo Montella. Laereoplanino lo accoglie a braccia aperte nel suo Catania, Motta si mette a disposizione e ritrova la continuità che aveva perso per strada. Il resto è storia recente: il terzino si trasferisce in estate a Bologna e domenica si ritroverà davanti, da avversario, quel Rodrigo Taddei con cui divideva la stessa fascia ai tempi della Roma.
Marco Iannelli