25/10/2012 00:42
BANDIERE E GOL - 372 le reti messe insieme dai due nel corso della loro lunga carriera e, nonostante i 36 anni di Francesco e i 35 di Antonio, formerebbero ancora oggi una delle migliori coppie dattacco; resterà questa solamente una piacevole curiosità, i numeri 10 hanno sposato a vita i colori che li hanno fatti diventare grandi. Non è un mistero che Totti è stato cercato dai più grandi club europei e non solo, ma la risposta è sempre stata la stessa, che può essere riassunta in un amo la Roma, e da qui non mi muovo, mentre Di Natale, pur di continuare a far sognare la gente di Udine ha rifiutato anche esso offerte importanti, tra tutte quelle della Juventus.
TOTTI - Impossibile parlare della storia di Francesco Totti, ci si prolungherebbe troppo nel ricordare le sue svariate gesta, sempre caratterizzate da una spiccata classe e da quella maglia giallorossa che indossa con lo stesso orgoglio di sempre, da 20 anni a questa parte. Con larrivo sulla panchina giallorossa di Zdenek Zeman, Totti ha ritrovato quellallenatore che gli affidò la fascia da capitano nel lontano 1998. Proprio con il ritorno del tecnico boemo cera più di qualcuno che metteva in dubbio la sua presenza in pianta stabila nellattuale rosa giallorossa. Troppi i 36 anni per i ferrei allenamenti del boemo, che vede Francesco occupare la stessa posizione in campo di 13 anni fa: lesterno sinistro. La risposta del capitano ha colto di sorpresa i critici: Zeman non ci rinuncia mai e gli affida la prima maglia da titolare nel suo tridente offensivo, il numero 10 giallorosso lo ringrazia a suon di assist e giocate da applausi, prendendo per mano i suoi compagni nei momenti di difficoltà. In queste prime 7 giornate di campionato della Roma, Totti è andato a segno 2 volte: i gol contro Sampdoria e Genoa gli sono valsi le 217 realizzazioni in serie A, portandosi, così, ad occupare la seconda posizione tra i marcatori di tutti i tempi nella massima serie . Non male per un campione assoluto che nella sua carriera ha occupato tutti i ruoli dattacco divertendosi ogni partita anche a mandare in rete i propri compagni.
DI NATALE Ne ha fatta di strada questo ragazzo nato a Napoli il 13 ottobre 1977. Da giovanissimo gioca nelle squadre di provincia della città campana, la sua grande occasione arriva nel 1994 quando viene tesserato dallEmpoli. Nel 1999 esplode definitivamente con la maglia del club toscano della quale Totò è uno degli artefici della risaluta in serie A. Nelle 2 stagioni di esordio della massima serie Di Natale, che gioca prevalentemente come esterno sinistro in un 4-2-3-1, mette a segno complessivamente 18 gol che gli valgono la chiamata dellUdinese. In bianconero diventa il giocatore che noi tutti oggi conosciamo. Nel 2004/2005, quando viene acquistato dal club di Pozzo, con Luciano Spalletti come allenatore, forma il tridente offensivo insieme a Vincenzo Iaquinta e David Di Michele: con loro l'Udinese si posiziona 4a in classifica e raggiunge la Champions. Ma lesplosione di Di Natale avviene nel corso della stagione 2009-2010 quando a suon di gol salva lUdinese dallincubo retrocessione. Lanno seguente, arriva sulla panchina bianconera Francesco Guidolin, che imposta la sua squadra sulle giocate del proprio capitano consegnandogli il ruolo di prima punta. Di Natale si conferma su altissimi livelli segnando 28 reti e consegnando ai friulani il sogno Champions League. Lascesa di Totò, nonostante gli anni, sembra interminabile e, nella stagione 2011/2012, realizza ancora la bellezza di 23 reti, convincendo anche il ct della nazionale italiana, Cesare Prandelli, a portarlo agli Europei (suo il gol allesordio degli azzurri contro la Spagna). Questanno Di Natale, anche a causa di incomprensioni con Guidolin, non sta riuscendo ad incidere come vorrebbe e ha segnato solamente 2 gol da inizio campionato.
Marco Iannelli