ROMA-SIENA: le pagelle

28/04/2013 17:49

Una settimana dopo la bocciatura col , il Siena assomiglia ad un esame di riparazione, per capire se la lezione è stata assimilata. Con un 4-0 inappuntabile, Andreazzoli e i suoi scampano alle accuse di recidività, riscoprono il bello di Osvaldo e tornano al 5° posto. , , Lamela e il numero 9 riportano il sole sulla Roma.



6.5 – Mancava solo lui all’appello stagionale e il risponde presente sulla doppia chiamata di Emeghara, che visto nome e curriculum sembrava l’avversario ideale per una giornata da protagonista all’Olimpico.



6 – Nel primo tempo si gode il sole, nella ripresa si mette in moto ma i protagonisti del match erano già stati scelti e il greco accetta il verdetto.



BURDISSO 6 – Il clima gli fa abbassare i calzettoni, la guardia invece resta alta. Rosina e Valiani fanno il solletico, Emeghara provoca qualche prurito in più ma comunque il tempo dei regali è finito. Si spera.



6 – Copre il fianco a Burdisso, le spalle a Balzaretti. Si lascia andare ad un’altra leggerezza in appoggio ma l’attacco del Siena si controlla con la difesa automatica.



BALZARETTI 6.5 – La fascia sinistra sembra in pendenza per quanto si propone, soprattutto nel primo tempo. Se poi non dovesse confrontarsi con alcuni limiti tecnici, che arma sarebbe per la Roma.



BRADLEY 6.5 – Uomo della scorta di e ancora di più di . Una tenaglia che convince il Siena a mantenersi nella propria metà campo.



6 – Partecipa alla prima mezz’ora, in cui la Roma mette in chiaro le cose con il doppio vantaggio. S’arrende alla caviglia quando il più era fatto. DAL 33' 6.5 – Chiamato al comando delle operazioni, nonostante fosse il suo giorno libero, il bosniaco soddisfa le richieste aumentando il volume delle giocate. E’ il ruolo che preferisce, come ha ribadito anche in settimana, e si vede.



LAMELA 7 – Apre il concerto dell’Olimpico con uno show in duetto per Osvaldo, prima dell’assolo che mette i colori all’assist di . Poi, quando il pubblico si è messo comodo per godersi il resto dell’esibizione, Lamela lascia il palco. Poteva essere un capolavoro, rimane uno straordinario cortometraggio. DAL 68’ PERROTTA 6 – Rileva la postazione ma non i compiti, come gli impongono le caratteristiche, dell’argentino. Doveva assicurarsi che la partita non sbandasse e per poco non va oltre le richieste con il classico tiro in caduta alla Perrotta.



TOTTI 7 – Un’ora e un quarto di beneficienza calcistica: sulla giostra azionata dal capitano , Lamela e Osvaldo si spintonano in fila per riprovare prima degli altri l’esperienza. DAL 75’ LOPEZ SV – Entra sui titoli di coda. Ripresentarsi successivamente.



7.5 – Al netto delle marcature, è il migliore in campo. Fa tutto, bene e senza mai calare d’intensità: assist (per Osvaldo), recupera palloni, dà profondità, copre le avanzate di Balzaretti. E quando la fascia sinistra è consumata per il continuo saliscendi, trasloca a destra.



OSVALDO 8 – Non segnava all’Olimpico da dicembre, prima che il suo mondo venisse rivoltato più volte, tramutando una stagione positiva in quella del probabile addio. L’attaccante mette sopra tre pietre, accuratamente levigate, a tutte le accuse: i numeri (15 gol) parlano della miglior stagione della sua storia.



ANDREAZZOLI 6.5 – Nell’ultima settimana alle sue spalle si è avvicinata la figura di Mazzarri, in grado, secondo la tesi, di cambiare la natura di una squadra, leggera e umorale per conformazione. Per ricaricare la sua candidatura, trascorre un’ora e mezza nelle orecchie dei suoi, per tenerli al riparo da altri colpi di sonno.

 

Adriano Serafini