Premio Ussi, DE ROSSI: "Volevamo fare meglio, ma non è stata una stagione disastrosa. Con la società abbiamo le stesse idee" (FOTO e VIDEO)

27/05/2024 14:09

DAL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE MDR - Anche Daniele De Rossi era presente questa mattina per la consegna dei premi Ussi Roma 2024A margine dell'evento, il tecnico giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti. Le sue parole:

Quando arrivi sesto il bilancio è sufficiente perché non è stata disastrosa ma si poteva fare meglio.

"Volevamo riportare la Roma in Champions e in finale di Europa League. Non è stata una stagione disastrosa ma volevamo e potevamo fare meglio. Penso che siano state fatte le cose nella maniera corretta e bisogna farle adesso nella maniera corretta per salire di livello”.

Quanto è distante questa Roma dalla sua Roma?

"Quando un allenatore subentra e trova una squadra creata da un altro allenatore, per forza di cose è un po' distante dalla mia idea. Non ci sono allenatori che hanno le stesse idee. Quello che mi piace è che ho le stesse idee della società. CI siamo confrontati su quello che dovremmo fare, con il ds abbiamo le stesse idee, abbiamo parlato anche ieri con Lina. Non sempre tutte le idee sono facile da portare a termine, ma abbiamo piani b-c-d. Io sono fiducioso, ma dobbiamo ancora entrare nel merito"

Eri arrabiato per la partita di ieri sera?

"In settimana l'avevamo preparata tanto dal punto di vista mentale. Non contava nulla per la classifica ma devi vedere come si comportano i gocatori in campo, va rispettata la competizione e i tifosi che sono venuti a vederci. Ho visto giocatori che hanno rispettato la partita, che forse è anche più preoccupante. Abbiamo fatto una partita giusta ma al di sotto delle nostre potenzialità, sulla stessa linea di altre partite che non abbiamo affrontato nella maniera migliore"

Quale caratteristiche vuole vedere nella sua Roma?

"Sono io quello che deve dare gli strumenti ai giocatori. Voglio dargli qualcosa in più, metterli nelle condizioni migliori. C'era un periodo in cui sembrava tutto perfetto, ma c'erano dei problemi anche il quel momento che i risultati hanno coperto. Tanti anni fa feci 3-4 gol nelle ultime due partite e un collega più esperto mi disse "Bravo, hai fatto bene". Meglio fare 5 gol nelle ultime 10 partite che farne 10 a settembre e poi non segnare più. Alla gente restano le ultime partite. Anche a noi resta questo sapore di agrodolce per il finale di campionato, non per ieri sera che era una partita particolare decisa tra l'altro da un giocatore che doveva essere espulso due minuti prima. Siamo arrivati con le pile scariche, dobbiamo far si che questa squadra arrivi in fondo a tutte le competizioni. Parliamo sempre dell'Atalanta ma per me quello è il modello"

Avevi chiesto corsa e fame.

“Io sono quello che deve dargli gli strumenti per segnare. Anche io voglio metterli nelle condizioni migliori. In un periodo sembrava tutto perfetto ma c’erano dei problemi che si sono coperti con i risultati. Tanti anni fa feci due gol nelle ultime partite e un mio collega mi disse ‘hai fatto bene’ perché è meglio farli nelle ultime che nelle prime perché la gente si ricorda le ultime. Anche a noi ci rimane questo sapore agrodolce di questo finale di campionato. Ieri abbiamo perso per un gol di un giocatore che doveva essere espulso due minuti prima e mi dispiace. Abbiamo finito con le pile scariche e dobbiamo far sì che questa squadra arrivi in fondo a tutte le competizioni. L’Atalanta è l’esempio da seguire. Non avevo dubbi che l’Atalanta avrebbe fatto i punti che doveva fare perché li ho ve visti prima della finale di Coppa Italia. Sono costruiti in quel modo e sanno che devono fare quella roba lì e la fanno bene. Poi anche loro hanno perso punti ma avevo pochi dubbi in merito. Non dovevamo aspettarci qualcosa, dovevamo fare i punti prima durante tutto l’anno”.

Cosa vi siete detti con i Friedkin?

"Abbiamo parlato delle nostre cose, delle nostre opinioni. Da oggi che la stagione è finita dobbiamo cominciare a programmare".

Quale sarà il budget di mercato?

"Ne parleremo io e la società, non sono cose che si dicono pubblicamente. Sono cose che si gestiscono fra le mura di Trigoria".