09/03/2018 17:11
DALL'UNIVERISTA' LA SAPIENZA EMANUELE ZOTTI - Sale in cattedra Umberto Gandini. L'ad del club giallorosso oggi è ospite dell'Università La Sapienza dove alle 11 è programmata una lezione sul Fair Play finanziario, nell'aula 5 della Facoltà di Economia del primo ateneo della Capitale. Al fianco di Gandini, nell'evento organizzato dal professor Pastore, ci sarà anche Claudio Sottoriva, esponente del FFP e professore all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
13.18 - Si conclude la lezione sul Fair Play finanziario, in cui è intervenuto l'ad della Roma, Umberto Gandini.
13.10 - Il modello del salary cap in NBA può essere introdotto nel calcio?
"È uno dei temi, io penso che ci siano delle motivazioni abbastanza chiare sul mancato uso del salary cap. In NBA e nello sport americano in generale ci sono delle regole molto diverse dal sistema europeo. Innanzitutto è una Lega chiusa, dove tutto è centralizzato, ci sono franchigie che si muovono tranquillamente nel territorio e possono essere comprate e vendute, è un sistema di distribuzione delle risorse molto chiaro a livello nazionale, internazionale e locale, ha quindi tutto un sistema di regole da applicare in un sistema chiuso. L’Europa ha 55 federazioni, che non sono però 55 Paesi. Abbiamo legislazioni differenti e politiche fiscali differenti. Sarebbe difficile applicare quelle regole a un sistema aperto come quello europeo semplicemente mutuandole dal sistema americano. Ma indubbiamente su qualcosa si sta ragionando, il salary cap può funzionare in alcuni casi, ma bisognerà capire se applicarlo nel netto o nel lordo, la fiscalità è diversa all'interno dello stesso paese, pensate che per dare una determinata cifra, esempio un milione netto a un giocatore in Catalogna il costo del Barcellona è superiore a quanto paga il Real Madrid o addirittura il doppio di quanto pagano nei Paesi Bassi, per dire. Quindi puoi immaginare la differenza tra altri paesi, tutte queste particolarità portano a complicare lo scenario, ma indubbiamente qualcuno a Zurigo e Ginevra ci sta pensando".
Una clausola rescissoria di 400 milioni può essere pagata? Dove si finirà?
"Nessuno avrebbe mai pensato che la clausola di Neymar sarebbe stata pagata. Ora lui ha un contratto pazzesco, sono state pagate commissioni altissime. Non so dire dove c'è il limite. Ora ci sono clausole sopra il miliardo di euro. È un sistema poco applicato in Italia, ci sono stati Higuain e Pjanic e poco altro. Pensare di porre dei limiti al libero mercato è sempre difficile. Se il sistema può permettersi certe operazioni è giusto permetterle".
12.50 - Sullo Stadio della Roma, il pensiero di Gandini: "Contiamo di iniziare a scavare entro l’anno. A regime contiamo di arrivare a dei ricavi in linea con quelli della Juventus, che poi crescono negli anni".
I giornali tendono ad enfatizzare gli aspetti negativi del FFP, quindi secondo lei è possibile per il tifoso medio accedere a queste informazioni, cosa può fare la stampa o anche la società in prima persona per consentire ai tifosi l'accesso a queste informazioni?
"Sicuramente non è sexy parlare di questi argomenti sui giornali, evidentemente fa più vendere parlare di più di ciò che rappresenta l'attività sportiva, come risultati o calciomercato. Non è una critica, è un dato di fatto. Essendo una società quotata, abbiamo comunicazioni periodiche, noi abbiamo bilanci pubblici, facciamo assemblee dei soci. Presentiamo e cerchiamo di spiegare tutto quello che possiamo sulla nostra azienda, società e conto economico e a quali sono le iniziative che prendiamo per crescere e cercare il più possibile di rispettare le regole perché alla fine la realtà dei fatti è che c'è un set di regole da rispettare. È evidente che, nel caso specifico, la Roma essendo sotto settlement e avendo dovuto rispettare dei vincoli, quello che possiamo fare soltanto è da un lato rispettare le regole e cercare di crescere in modo da essere il meno possibile soggetti a delle restrizioni, che comunque andranno a finire con questa stagione".
12.40 - Il Prof. Pastore, parlando dei ricavi, aveva chiesto all'ad giallorosso quali fossero le forme di ricavo della Roma oltre alle possibili vittorie di Scudetto e Champions "che però quest'anno sembra abbastanza difficile". Questa la risposta di Gandini: "Coppa dei Campioni siamo ancora lì, lo Scudetto è un po' più difficile ma in Coppa dei Campioni abbiamo una ancora un partita martedì prossimo e qualora passassimo andiamo avanti con questo percorso che è quello che spero che tutti qua si augurino a livello sportivo nazionale".
12.30 - Considerazioni finali da parte del professor Pastore, poi ci sarà uno spazio dedicato alle domande da parte degli studenti.
12.00 - L'intervento di Gandini che risponde alla domanda su come è possibile dar maggiore stabilità ai ricavi: "La cosa principale è fare una grandissima distinzione all’inizio. La torta dei ricavi si divide per ricavi da gare, ricavi da diritti tv e una parte generale conosciuta come area commerciale. Tra i ricavi vanno messe anche in considerazione anche le attività da calciomercato. Una cosa sempre più ordinaria, non sono più le squadre che vendono per fare il pareggio di bilancio, ma comprando e vendono per diventare più competitivi. Le società che possono fare l’attività di marketing e commerciale sono i global brand. Non si rivolgono solo al mercato domestico, ma anche a quello globale. Tutte le parti patologiche delle gestioni sono state considerate al fine di evitare che ci fossero i cosiddetti furbetti che portassero valori di riferimento più elevati rispetto a quelli del mercato. Saltano agli occhi le varie proprietà riconducibili a fondi sovrani o governi. Solo per fare un esempio, il caso di Etihad col Manchester City che sponsorizza lo stadio e la maglia, è intuitivo che Etihad è la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi ed altrettanto intuitivo che se la sponsorizzazione di Etihad è 3 o 4 volte superiore alla media degli altri stadi europei, questo è un campanello d'allarme".
Poi Gandini prosegue: "Non potete immaginare il tipo di conflitti legali che ci possono essere e ci sono stati perché ad esempio Etihad è proprietario di una società che ha sede nel Delaware, quindi arrivare a stabilire che la proprietà di Etihad sia di proprietà dello sceicco Mansour o della sua famiglia, è dal punto di vista legale è abbastanza complesso. La stessa cosa è successa al Psg con lo stato del Qatar e le varie entità che siano l'ente del turismo del Qatar o simili. La cosa curiosa è che tutta questa corsa che c'è stata verso la crescita dei ricavi commerciali, quei famosi club che originariamente tentavano di proteggere il loro business dall'ingresso di queste nuove realtà, continuando ad andare sul mercato hanno fatto crescere i valori di riferimento. Così la sponsorizzazione del Manchester United a 80 milioni di euro della maglia ovviamente fa salire il valore medio e quindi la parte d'intervento che veniva considerata dal Manchester City improvvisamente era troppo elevata grazie agli incassi fatti dai concorrenti. Questo adesso è leggermente cambiato, molto probabilmente si arriverà ad avere una percentuale dei ricavi rispetto al fatturato e verrà accettata indipendentemente se arrivi da parte correlate. I proventi derivanti da diritti tv o competizioni europee, una percentuale di questi ricavi, qualora una sponsorizzazione portasse un valore di riferimento all'interno di questa forbice, verrà accettata senza andare ad approfondire se correlata o meno".
11.40 - Il professor Sottoriva spiega i criteri applicati dall'UEFA per il Fair Play finanziario.
11.35 - Durante il suo intervento, Gandini si è espresso così: "Il calcio è emozione ma oggi non può fare a meno dell’aspetto aziendale".