Va bene il progetto-giovani ma adesso facciamo in fretta

28/06/2011 10:14

Le trattative di mercato con­tano solo se hanno una loro fi­ligrana che le legittimi, se, ri­nunciando agli effetti spettaco­lari della notizia, si punta al­l'essenza concreta dell'affare, cercando sempre di evitare che dietro all'offerta ce ne sia un'al­tra più invitante e valida, oltre agli ostacoli rappresentati dal­le difficoltà normali e dagli in­cidenti di percorso. Certo, per portare a termine certe opera­zioni ci vuole tempo, pazienza e diplomazia. Ma ci vogliono anche un po' di soldi. “ Senza quattrini, nessun cieco canta”, si diceva una volta. Oggi non cantano neppure i sordi. In­somma il detto da noi è più che mai attuale. Non sappiamo in America. Adesso quindi siamo tutti un po' imbarazzati nel co­statare che non si è ancora usciti d'impaccio e che troppi contrattempi fanno segnare il passo ai nuovi dirigenti, che sembrano incapaci di dominar­li.

Il punto debole di chi si pone sul mercato con i soldi contati è il gran rispetto che tutti gli in­terlocutori mostrano invece per le grandi cifre, nonostante la crisi perdurante e il fair-play economico incombente. Ma queste cifre, tutte molto alte, sono la riprova che ciò che vie­ne raccontato dai giornali è purtroppo vero. Un tempo, quando si parlava di acquisti e cessioni, si alludeva al merca­to delle vacche. Anche allora c'erano “mucche” quotate ven­ti miliardi, ma almeno si pote­vano pagare con due manzi da dieci miliardi l'uno. Nella Ro­ma i dirigenti sono cambiati; l'allenatore pure. Sono rimasti i tifosi di sempre che guardano lontano. Non vorremmo che a guardare lontano siano sempre e solo loro.