Due minuti di razzismo

13/05/2013 11:19



Pesante, ovviamente in chiave milanista, la scelleratezza del ghanese. Già, in effetti, i rossoneri erano scesi in campo con un approccio fasullo, esprimendo un calcio asfittico, infarcito di errori anche grossolani come, giusto per esemplificare, certificava il svogliato e approssimativo di Balotelli che (13’) spediva il pallone in direzione del secondo anello; già la Roma, che pareva volersi limitare all’ordinario, quasi fosse più importante scongiurare indesiderati infortuni nell’ottica della finale di Coppa Italia, era stata quasi «costretta» a sfiorare il gol con Marquinho e . Ecco, a completare uno scenario così malinconico, senza un minimo appiglio spettacolare, mancava soltanto il colpo di genio di Muntari che, non si sa a quale titolo, verso la fine del primo tempo, decideva di contestare in maniera maniera fastidiosa e violenta l’arbitro Rocchi, colpevole (a suo giudizio) di avere ingiustamente ammonito Balotelli per un’entrata su Marquinho. Detto che nella circostanza Supermario ha di fatto abbozzato, incassando il giallo senza particolari contestazioni, a dare in escandescenze è invece stato il ghanese che, non contento dell’ammonizione subito rifilata pure a lui, ha insistito nel suo scomposto show, afferrando il direttore di gara per un braccio e strattonandolo fino a quando Rocchi non si è potuto esimere dal piazzargli sotto il naso un (sacrosanto) rosso. In tutta sincerità non vorremmo essere nei panni di Muntari quanto gli toccherà incrociare Adriano Galliani con la bava alla bocca.