Gli agenti italiani: vecchie volpi e giovani rampanti

27/03/2009 00:56

E mentre gli ex Gea conti­nuano separatamente l’atti­vità, c’è un folto gruppo di procuratori che stanno au­mentando le proprie quota­zioni. Alcuni giovani, alcuni meno, comunque tutti ag­guerritissimi.

IUn esempio: l’avvocato Giuseppe Bozzo ha costruito la carriera di Cassano, lo ha riportato (feli­cemente) in Italia e ora si è assicurato anche la procura di Quagliarella, dopo i vari Perrotta, Palladino, Motta. Oppure Claudio Vigorelli, capace di avere un’intuizio­ne felice: il rampante Santon. C’è poi una serie di manager che lavorano molto con l’estero, come Vincenzo D’Ippolito, grande conoscito­re del calcio uruguaiano, co­me Virgilio Di Legge, attivo in Francia e Brasile, come Pierpaolo Triulzi, che in Ar­gentina ha fondato una socie­tà con Gustavo Mascardi. O come Franco Granello, socio di Steve Kutner, manager di Lampard (senza contare gli stranieri che lavorano in Ita­lia, tipo Vlado Borozan, ma­nager di Ivanovic del Chel­sea). E infine ci sono gli ex calciatori che si stanno fa­cendo largo, come Davide Torchia (il talento del Paler­mo Mchedlidze è roba sua, la rivelazione Ariaudo idem) o come Renzo Contratto o Lio­nello Manfredonia, che ha iniziato come dirigente e poi è diventato procuratore.