TOTTI: "Tutta la mia verità"

11/09/2009 13:03

SKY TG 24- Le utlime critiche piovute su e il suo prossimo rinnovo contrattuale con la Roma, hanno infastidito il capitano che ha risposto così.

 

Per la Roma è un momento difficile.

"E' un momento abbastanza difficile. Purtroppo durante l'anno capitano questi momenti brutti. Avendo fatto 18 anni di professionismo, ne so qualcosa. Già ci sono passato. L'unico modo per uscire da questi momenti è fare risultato. Quando si vince, trovi la strada in discesa".



L'addio di Spalletti.

"Dispiace tantissimo, perché con lui ho passato quattro anni indimenticabili. E' una grandissima persona. Però alla fine ha fatto una scelta di vita, rispettabilissima. Dispiace un po' a tutti, soprattutto all'ambiente di Roma".



Spalletti ha avuto problemi con la società o con lo spogliatoio?

"Da quello che so io, per quanto riguarda la società non posso dire niente perché non so se ci sono stati problemi direttamente. Se gli hanno fatto o detto qualcosa in più rispetto quello che voleva. Con lo spogliatoio era tutto bello. Lui stesso ha detto che un gruppo così lo ritroverà difficilmente. Era un gruppo che gli portava rispetto, che giocava con lui. Con lui abbiamo fatto tantissime vittorie, vincendo trofei. Penso che noi abbiamo dato tanto a lui, e viceversa. E' un ringraziamento che va contraccambiato".



Il rapporto tra te e lui.

"Purtroppo parlano un po' tutti. E quando non si sanno le cose, per me, è meglio stare zitti. Il rapporto con lui, come ho sempre detto e ribadirò, è un rapporto bellissimo, che andava al di là del campo. Ogni tanto ci andavo a cena, e ci vedevamo fuori dal campo. Un rapporto bellissimo che purtroppo la gente vorrebbe rovinare".

 

Come stai?

"E' normale che l'aspetto fisico per un giocatore è quello più importante di tutti. L'altro ieri ho fatto un test con Mariani, ma lo faccio due volte all'anno, perché dopo l'infortunio del tutti fanno quel test per verificare la condizione e la forza della gamba. E' andato molto bene e questo mi aiuto a dare ancora di più".




Percentuale di come stai?

"Fisicamente sto bene perché non mi sono mai infortunato, non ho saltato mai un giorno. Per me è fondamentale perché erano tanti anni che non facevo la preparazione con la squadra. Si è visto perché sono partito subito bene".



Il rinnovo di contratto.

"Il fatto di compiere 33 anni mi fa essere sia molto contento, che un po' meno. Quando arrivi a una certa età vuol dire che stai finendo quasi la carriera. Fortunatamente ho la fiducia di una società che mi ha sempre stimato e mi stimerà sempre. Quello che ho fatto per la Roma io è difficile che lo possa ripetere un altro giocatore, quello che ho voluto fare io per questa società. Il contratto che mi stanno facendo penso sia guadagnato. Perché nessuno mi ha mai regalato niente. E vorrei precisare che è un contratto importante, è vero. Però non voglio pensare a un contratto per i soldi perché se avessi pensato ai soldi, me ne sarei andato a 26 anni quando mi volevano il e il Real Madrid, andando a guadagnare il doppio di quanto guadagno adesso. Non è un fatto economico ma un fatto di cuore. Ho voluto condividere la mia carriera sempre a Roma con la stessa maglia. E pochissimi giocatori lo hanno fatto. Solo per questo dovrebbero rispettarmi, per quello che ho fatto e per quello che farò. Perciò mi fanno dispiacere queste voci infondate Non so se sono tifosi della Roma o giornalisti, sinceramente non mi interessa. Io vado per la mia strada. So quello che ho fatto. E se la società mi fa un contratto del genere vuol dire che me lo sono meritato sul campo. Non ci sono figli, figliastri, sorelle, fratelli. Anche perché quando ci sono soldi di mezzo non si guarda in faccia a nessuno. Come detto, è un contratto che ho meritato ed è giusto che lo faccia. Se loro ritengono che è giusto farlo, io sono qua a farlo. Il contratto si fa tra due persone. Se a una delle due non va bene, il contratto non si firma. Se la società ritiene opportuno farmi questo contratto, che per tanti o per pochi è così oneroso, a me non interessa".




La durata del contratto.

"C'è stato un momento in cui se il Presidente Sensi non mi avesse fatto il contratto, sarebbe successa l'ira di Dio. Ora che me lo vuole fare, la gente pensa il contrario. Si mettessero d'accordo. Non è una cosa normale quella che dicono. O rimango o non rimango. Cosa vogliono? Questo non si sa".



Una parte dei tifosi non è d'accordo con la società.

"Purtroppo già lo scorso anno c'erano questi problemi con la società, però sappiamo tutti - non solo io ma anche la gente - quali sono i problemi reali, come ha detto anche Rosella in conferenza stampa. Questo è il mercato che poteva fare la Roma. L'ha detto e l'ha ribadito. E' normale che se un giorno, oggi, domani, dopodomani, dovesse arrivare un imprenditore o una persona vera che ha i soldi, Rosella è la prima a vendere. Io non è che sto qui a difendere Rosella. Io ripeto le stesse cose che sempre mi ha detto lei. La gente deve capire questo".



Credi ci saranno altre cessioni?

"Questo non lo so perché noi giocatori siamo sempre gli ultimi a saperlo. Se dovessero vendere altri giocatori, dispiacerebbe. Non so quali siano gli accordi tra la società e qualche giocatore".



Cessioni importanti?

"E' normale, per fare cassa devi vendere soprattutto giocatori importanti. E' la realtà dei fatti. E' normale che poi a Roma spero non si venda nessuno. Se ci sono problemi qualcosa si dovrà anche fare".



Manca un attaccante alla Roma? Spesso si dice che a Roma non arriva un attaccante perché c'è .

"No, non dicono così: a Roma dicono che non arriva un attaccante perché non lo vuole. E' differente. Il signor da sei o sette anni a questa parte ha chiamato Buffon, Cannavaro, Mutu, Gilardino, Toni, Pizarro, Ibrahimovic. Questi potrebbero bastare. Toni ultimamente, venti giorni fa. Ho un rapporto buono, anche perché la società mi ha chiesto alcune considerazioni e io ho fatto da tramite. La gente non sa la realtà dei fatti qual è".




Perché non è venuto Toni?

"Sinceramente non lo so, non so se per un fatto economico, alla fine, penso. Però la verità è questa: io mi metto a disposizione della società. Non sono io che faccio la campagna acquisti e cessioni, o mando via gli allenatori, o qualche dirigente, o faccio a botte con qualche giocatore. Io faccio solamente il giocatore qua dentro, e questo dovrebbero averlo capito. Se devo trovare l'attore principale per rompergli le scatole, sempre il nome di lo mettono in mezzo. Io ho sempre voluto e detto che voglio giocatori che fanno il bene della Roma e che fanno vincere la Roma. Se questi nomi non sono adatti alla Roma, ne facessero altri".




Qualcuno voleva che tu parlassi dopo Roma-.

"Non credo che avrei dovuto parlare. Perché non è che devo parlare quando la gente me lo dice. So io il momento e il modo in cui devo parlare. La gente può dire tutto quello che vuole. Se devo mettere la faccia per dire che abbiamo perso contro la e che ho sbagliato la partita, penso lo abbiamo visto un po' tutti. Però se invece di colpire il palo avessi fatto gol penso sarebbe cambiato un po' tutto il quadro. E' normale che dispiace aver perso contro la , perché volevamo fare bella figura e sappiamo l'astio che c'è tra Roma e e quanto i tifosi tengano a questa partita. Dispiace più a me che alla gente. Poi soprattutto questo momento, con le dimissioni di Spalletti... Tutto un contesto che non mi sarei mai aspettato. Anche perché le prime partite ho fatto dieci gol, e la gente mi osannava, appena ho sbagliato la partita, hanno ributtato in mezzo contratto, condizione fisica. A me questo dispiace, sinceramente".




Le impressioni su Ranieri.

"Impressioni positive. Perché è una persona che ha carisma, voglia. Ha allenato tante squadre forti. Romano, di Roma, della Roma e non è poco. Penso sia la persona giusta, ideale, per questa à in questo momento. Lui ci trasmetterà la voglia, la determinazione che ha dentro. E già da una settimana abbiamo capito lo spirito che ha".




Qual è il male della Roma?

"La base siano i risultati. Quando arrivano i risultati penso che arriva tutto il contorno. Si sta più tranquilli, si lavora meglio, l'ambiente è più contento. Il risultato è la medicina migliore".



La squadra è unita?

"Questa è una squadra unita, che ha voglia di fare bene, di tornare in . Perchè una à di questo calibro merita una competizione così importante. Mi dispiace sentire voci infondate su me e . Ora dicono che abbiamo litigato, che ci siamo menati. Questo non capisco da chi esca, da dentro Trigoria o fuori Trigoria. Io ho la coscienza a posto, se chi parla ha un testimone io sono qui ad aspettare, che lo dica in pubblico. Posso guardarlo a viso aperto, a occhi aperti e dire come stanno le cose realmente, invece di andare in giro a dire cazzate".




Perché succede questo?

"Roma è una à difficile. Quando le cose vanno bene, sei il re; quando le cose vanno male siamo tutti brocchi. Passi da un eccesso all'altro e purtroppo la realtà è questa e Roma è bella per questo. Ci sono certi momenti in cui escono cose non vere e dispiace, perché l'ambiente turba e in campo si vede".




Risentite di queste cose?

"Siamo esseri umani. Alla fine se dovessero attaccare un giocatore che ha meno carattere, si vede".



La Nazionale.

"Sono contento che l'Italia possa andare il prima possibile al Mondiale perché lo merita. Lo meritano il mister, il gruppo e poi stiamo parlando di campioni del Mondo, mica parliamo di brocchi. Quando parli dei campioni del Mondo ti devi solo inchinare".



Ti vedi nel gruppo azzurro?

"No".



Un augurio per i ragazzi dell'Abruzzo, che cominciano l'anno scolastico.


"E' doveroso un saluto a questi ragazzi che hanno avuto questo inconveniente che nessuno si sarebbe mai aspettato. Adesso l'ho visti sorridenti, vogliosi, e quando c'è la voglia di vivere è la cosa più importante. Quindi un saluto affettuoso a tutta L'Aquila".



Un in bocca al lupo a Fisichella.

"Giancarlo ha coronato il suo sogno di portare una delle macchine più belle del Mondo. Ha questa possibilità, sicuramente la sfrutterà. E' un grande pilota. E' un pilota romano, della Roma, perciò ci porterà in giro per il mondo".



Il nuovo stadio: pensi di giocarci

"Penso e spero di giocarci il prima possibile. Non so in quanto tempo possa essere costruito uno stadio. Quatto o cinque anni? Allora non lo so: dovrebbe partire subito l'iniziativa. Ci farò l'addio, forse. Così qualcuno è contento".