05/09/2010 19:58
Cellino dice che non c'è bisogno di perdonare Marchetti. «Questo perdonarlo mi fa molto male, io non sono uno che perdona perchè mai l'ho condannato. Non è che lo perdono, noi giochiamo per i tifosi, se i tifosi non li onori e non li tratti come si aspettano io penso che noi andiamo la domenica allo stadio per farci applaudire, i giocatori hanno bisogno dei tifosi allo stadio che li invochino, che li incitino. Se tu per dei malintesi li hai messi anche contro, non sei riuscito a trasferirti in un'altra società, aspettiamo il momento giusto», aggiunge il presidente del Cagliari.
Se il portiere non gioca non dipende dal numero uno della società. «Io non decido queste cose, è un giocatore dei nostri, abbiamo anche degli altri giocatori, perciò le scelte le ha fatte lui, io non ho condannato nessuno, io pago lo stipendio e un danno economico per il Cagliari anche abbastanza elevato. Non voglio essere assolutamente accusato o frainteso come qualcuno che deve perdonare, io perdono tutti i giorni, ho poco da perdonare».
La situazione si è ormai incrinata e può cambiare solo in un'altra città. «La situazione, sicuramente, può cambiare ma non in questa città, non con i tifosi del Cagliari, perchè io li conosco, abbiamo pagato amaramente dei malintesi: io anni fa dovetti sollevare Arrigoni dalla panchina dopo un giorno di allenamento e ho dovuto pagarlo per due anni per un equivoco; per testardaggine sostenni un allenatore che fu contestato regolarmente per venti partite in casa, speravamo di giocare fuori casa per non essere contestati e venivano fuori casa a contestarci. Ci siamo resi conto che a dispetto dei santi non si fa niente nella vita, bisogna portare rispetto, noi facciamo spettacolo, rappresentiamo una terra, una regione e dobbiamo portargli rispetto, lo dobbiamo fare. Non esprimendo concetti giusti, che secondo me sono frutto di un malinteso, non è stato chiarito questo, non è un problema mio questo, io l'ho perdonato -aggiunge Cellino- perchè non mi sento offeso assolutamente, c'è qualcuno che si è sentito offeso, forse anche giustamente, sono problemi che si devono vedere loro, noi dobbiamo portare rispetto e considerazione ai nostri tifosi».