16/01/2015 13:03
SKYSPORT.IT (G. DI MARZIO) - Destro o non Destro, la margherita del mercato. L'hanno sfogliata in tanti, anche e soprattutto Garcia. Ogni settimana. Pure ieri: "Preparati Mattia, a Palermo vedrai che giochi: resta con noi, ma dove vuoi andare?", raccontano i muri di Trigoria. Chiamatelo attestato di stima. Non è la prima volta, in privato tra allenatore e centravanti.
Prima di Udine, una riunione a tre, presente anche Sabatini per tutelare il patrimonio del club. "Mattia è il miglior attaccante italiano, voglio che rimanga qui", davanti agli occhi soddisfatti del suo giocatore. Poi la panchina scaldata al Friuli per novanta minuti, mille pensieri, la voglia (inevitabile) di giocare di più. Le richieste. Tante. Prima la Samp, poi il Toro, che chiede aiuto all'ex Immobile per convincerlo al telefono. La Fiorentina, ma Gomez in cambio non convince la Roma. E il Milan, se Pazzini accettasse altre destinazioni. Niente, tutto bloccato. Perché all'estero ci sarebbe il solito Chelsea (magari nella trattativa per Salah), ma forse con Mourinho giocherebbe persino meno, davanti ci sono Diego Costa, Remy e Drogba. Alè. Meglio restare quindi alla Roma, giocarsela con lo spirito giusto, magari anche con lo spazio giusto.
Quello che ultimamente è mancato nonostante le belle parole. Ecco perché Palermo servirà per capire se quella maglia da titolare resterà un'altra illusione. E poi? Giugno, appuntamento con la decisione vera, la più importante. Cambiare per non essere sempre in discussione o sentirsi davvero desiderato nella città dove hai appena comprato casa. Destro o non Destro, è anche il pensiero (chiodo) fisso dell'Inter. Da quando decise di cederlo per motivi di bilancio e plusvalenze. Il filo diretto con Ausilio è rimasto, quel ritorno sfiorato ai tempi di Genoa e Siena. In questi giorni, nuove telefonate all'entourage: "Parliamone tra qualche mese, se Icardi dovesse avere richieste importanti...", messaggio forte e chiaro. Che Mattia ha recepito con quella soddisfazione di chi non ha mai dimenticato l'Inter e mai accettato con entusiasmo il distacco. Sfogliando la margherita del rimpianto.