Il marketing sportivo in tempi di crisi

10/12/2008 19:55

Ne hanno discusso esperti del settore nella Sala Marinozzi dell'Università degli Studi di Roma “Foro Italico” durante il workshop “Lavori in corsa”, ideato dall’Acciari Consulting e da Censis Servizi. «La crisi finanziaria sta cambiando gli scenari mondiali, da qui a pochi mesi avremo una nuova società con nuovi stili di vita. Dobbiamo essere pronti a cambiare anche noi», ha detto Alberto Acciari, presidente della società di consulenza nata nel 1996 e specializzata in marketing communication e professore di marketing sportivo all’Università “Foro Italico”.

Nella seconda edizione del workshop, Acciari ha proposto alcune linee generali da seguire, tra le quali spicca l’impiego di eventi e sponsorizzazioni per permettere al consumatore di sentirsi con «meno difese e più coinvolgimento» e riguadagnare «la fiducia nel prodotto e in chi lo vende», perchè «non c’è acquisto senza fiducia». Dall’incontro - al quale hanno partecipato anche Massimo Simone, responsabile Comunicazione e Public Affair di Poste Italiane, Marco Fanfani di AD TBWA Italia, Daniele Colla, direttore marketing e comunicazione Allianz e Alessandro Cochi, delegato allo sport del Comune di Roma - sono emersi altri dati interessanti.

Secondo un’indagine del Censis, il Centro Studi e Investimenti Sociali, condotta da un pool di esperti, gli investimenti in sponsorizzazioni nello sport rappresenteranno nell’immediato futuro il 40% degli investimenti totali, superando di gran lunga settori come la cultura, il sociale (comunque in crescita), la musica e lo spettacolo. Lo sport dunque unisce e crea una nuova tendenza, quella che Acciari chiama «neotribale», verso la quale si dirige il singolo, il consumatore, che vuole «sentirsi più forte e meno numero». E le aziende, emerge ancora dalle rilevazioni, vedono ancora nel calcio, nonostante gli scandali e la violenza, il terreno per nuove tribù, e, dunque, per considerevoli investimenti.