07/03/2009 12:26
Ha elogiato Pierluigi Collina: i due si sono abbracciati a fine assemblea, dopo che il designatore aveva fatto una breve ma interessante lezione di regolamento-soprattutto sui falli di mano- ai giornalisti in attesa. Resterà allora Collina? Speriamo di sì: di sicuro Nicchi stima molto Stefano Braschi e potrebbe farlo crescere come designatore, magari cominciando dalla serie C (ora Lega Pro). Ma Collina resta un patrimonio che Coni, Figc e anche Lega difenderanno: giusto quindi che completi il ciclo, almeno tre anni di lavoro. Anche se certe sue scelte fanno sempre discutere: come quella di Morganti per Genoa-Inter dopo che l'arbitro ascolano aveva clamorosamente sbagliato Mantova-Bari in serie B. Ma almeno Collina ha il coraggio nelle sue azioni: e questo lo rende simile a Nicchi.
L'ex arbitro aretino, quasi 100 partite in A, rassicura Moruinho ("Nessun grande scandalo in arrivo, sono solo chiacchiere...") e apre le porte della tv. Come aveva fatto lui appena smesso di arbitrare: andava in televisione, insieme con Rosario Lo Bello, come "garante" degli arbitri e commentava gli episodi della domenica. Con coraggio. Con trasparenza. Ammettendo pure gli errori, e non sempre la cosa fece piacere a tutti. Ora i tempi sono cambiati e Nicchi ci riprova: chiaro che manderà in tv solo alcuni arbitri, quelli più portati al dialogo. Ci andrà anche lui, o delegherà Alfredino Trentalange, nuovo presidente del settore tecnico. Persone di buon senso. Che sanno quello che dicono e possono difendere una categoria bersaglio, troppo sovente, di insulti e sospetti. La svolta è iniziata oggi.