04/04/2009 04:45
In occasione delle gare, i contingenti della polizia e dei carabinieri, abitualmente in servizio nelle aree di pertinenza dello stadio, sono stati impiegati infatti "in attività di controllo del territorio in ambito cittadino, pur in stato di allerta per la gestione di eventuali criticità emergenti", come è stato spiegato nel comunicato della questura di Firenze. E questo è stato un successo importante, proprio quello che voleva Manganelli e si auguravano in tanti: recuperare poliziotti per le esigenze dei cittadini e non mandare più migliaia di agenti negli stadi. Un primato di cui sinora c'era da non essere orgogliosi. "I contingenti delle forze dell'ordine sono dunque rimasti a distanza dallo stadio-spiega ancora il comunicato della questura fiorentina- anche in occasione di accese animosità da parte dei tifosi, come accaduto lo scorso 7 marzo dopo la gara con la Salernitana, conclusasi con la contestazione della squadra campana da parte dei suoi sostenitori, prima dagli spalti e poi in prossimità della zona di accesso agli spogliatoi. L'intervento dei componenti della "squadra stadio" (della Digos, ndr), supportati da un gruppo di stewards, si è rivelato sufficiente a evitare che la situazione degenerasse". Momenti di tensione superati anche durante Empoli-Sassuolo (21 marzo) "quando un capo tifoso della squadra ospite, seguito da altri sostenitori, ha superato il blocco degli stewards, dirigendosi verso il settore dei sostenitori locali". L'intervento degli stessi stewards e del dirigente del commissariato hanno riportato la calma e al termine della gara il capo tifoso è stato fermato e sottoposto a Daspo". Come visto si può fare, si possono avere stadi senza poliziotti: si inizia da uno stadio impianto, ma ora-si spera-si tenterà anche in altre realtà.
Augurandoci che, come ad Empoli, i club di calcio collaborino con la polizia: Tagliente ci è riuscito, come è riuscito a Firenze a stabilire un rapporto con i tifosi del club viola. In altre città, ce ne rendiamo conto, non è per niente facile: ma questa è la strada da seguire. Con coraggio e anche con fermezza. I club per la verità non collaborano molto col Viminale. Basta pensare che sinora soltanto due società, il Milan e l'Inter, hanno adottato la tessera del tifoso: che farà il prossimo anno il ministro Roberto Maroni? Proibirà davvero le trasferte a chi non avrà la preziosa tesserina? Gli ultrà, per ora, non ne vogliono sapere e i club si muovono con estrema lentezza, più a parole che coi fatti. Da risolvere anche il nodo delle trasferte: troppe restano proibite. Da risolvere anche il problema (antico) del San Paolo: a Napoli ci sono stati incidenti durante e dopo la gara col Milan, causati anche da circa 300 tifosi milanisti e non solo dai napoletani. Non un ultrà è stato scoperto e punito. Niente di niente: speriamo che adesso che è cambiato il questore, si possa tornare alla normalità. Intanto, applaudiamo l'esperimento di Empoli, con la speranza che trovi altre città in grado di copiarlo.